giovedì 27 aprile 2017

Da "A bordo dei dischi volanti" di George Adamski




Sebirblu, 27 aprile 2017

Nonostante  il  boicottaggio continuo che  il  leggendario  contattista George Adamski ha subito nel corso delle sue strabilianti testimonianze, in seguito agli incontri extraterrestri,  non  possiamo che valutare  positivamente  tutta  la sua  divulgazione.

Uno  dei testi che lui  ha  scritto ‒ "A bordo dei dischi volanti" ‒ scaricabile QUI ed altri QUI  oltre a rivestire un interesse antropologico, delinea i capisaldi di una disciplina spirituale assodata e conosciuta ormai da parecchi ricercatori e confermata anche da altri contattisti come Giorgio Dibitonto nel suo famoso libro "Angeli in Astronave", anch'esso acquisibile QUI.

Dal Cristo è stato detto che dal frutto si vede l'albero, ed è proprio dal primo dei tre messaggi ricevuti da Adamski durante i suoi viaggi a bordo delle astronavi galattiche che emerge tutta la sostanza senza tempo, ed oggi più che mai attualissima, destinata a far riflettere  quanti ancora si ostinano a rifiutare  l'esistenza di altri  Esseri cosmici.




L'Incontro con un Maestro

"Figlio mio, lei è stato condotto qui ed ha potuto vedere ciò che si trova all'interno di uno dei nostri apparecchi più piccoli e della grande astronave-madre. Ha viaggiato a bordo dell'uno e dell'altra, solo per una breve distanza, e tuttavia a sufficienza per acquisire conoscenze importanti, da trasmettere ai suoi simili sulla Terra.

Ha veduto lo spazio aperto, che è costantemente attivo, pieno di particelle in movimento, dalle quali si creano tutte le forme. Non esiste né un principio né una fine. Nell'immensità dello spazio vi sono innumerevoli corpi che voi della Terra chiamate pianeti.

Sono diversi tra loro per dimensioni, come tutte le forme, ma risultano peraltro molto simili al vostro e ai nostri globi. Quasi tutti sono popolati e governati da Esseri come voi e come noi. Mentre alcuni di essi stanno solo adesso raggiungendo una fase atta a poter ospitare forme di vita umana, altri non hanno ancora raggiunto tale stadio di sviluppo.

Lei deve comprendere, infatti, che tutti i mondi sono soltanto delle configurazioni che attraversano un lungo periodo di evoluzione strutturale, dal più piccolo al più grande. Ogni pianeta si muove in coordinazione con un certo numero di altri attorno ad un Sole centrale in perfetta sincronia, formando così un'unità che voi Terrestri chiamate "Sistema".

In ciascun complesso, a quanto abbiamo appreso nel corso dei viaggi, vi sono dodici pianeti. Tale complesso, a sua volta, fa parte di una compagine di altri dodici sistemi dipendenti sempre da un nucleo centrale che può paragonarsi al nostro Sole.

Questi agglomerati formano ciò che i vostri scienziati chiamano "universo-isola". Abbiamo motivo di ritenere che dodici "universi-isola" costituiscano un'immensa unità nella Casa del Padre, il Quale, come dice la Bibbia terrestre, ha "molte dimore"... e così via, all'infinito.

Sul nostro pianeta, e su altri mondi appartenenti alla stessa formazione stellare, la forma che voi chiamate "uomo" si è evoluta ed è progredita intellettualmente e socialmente, passando attraverso vari stadi, sino al punto da apparire inconcepibile ai popoli della Terra.

Tale evoluzione si è realizzata unicamente per mezzo dell'adesione a quelle che voi chiamate leggi di Natura. Da noi, viene invece conosciuta come adeguamento alle leggi della Suprema Intelligenza che presiede al tempo e allo spazio.




Come lei ha visto, noi viaggiamo nel Cosmo con la stessa facilità con cui si attraversa una stanza. Solcare lo spazio non è difficile per coloro che hanno imparato a dominare le leggi in forza delle quali tutti i corpi vivono e si muovono: uomini e pianeti.

Si comprende allora che la distanza tra due mondi non è affatto da intendersi così come la concepite voi Terrestri. Rammenti che un tempo il divario tra le masse di terra del suo pianeta, che voi chiamate continenti, era considerata molto grande, e necessitava parecchio tempo per recarsi dall'una all'altra.

Ora i vostri aerei hanno abbreviato tale distanza, riducendola ad una frazione del tempo che era richiesto in passato: tuttavia le lunghezze dei percorsi sono rimaste immutate. Lo stesso avverrà quando potrete ampliare la vostra conoscenza e apprendere gli ordinamenti che agiscono nello spazio infinito.

Sebbene vi siano alcune differenze nelle condizioni atmosferiche (e nella densità dell'energia; ndr), dovute alla grandezza e all'età del pianeta, in effetti esse sono di poco maggiori rispetto a quelle che si riscontrano sulla vostra Terra tra il livello del mare e una montagna alta alcune migliaia di metri. Certe persone risentono più di altre di tali cambiamenti, ma con il tempo riescono ad acclimatarsi.

Il suo mondo non si trova nella fase più bassa di sviluppo dell'Universo. È il meno evoluto tra quelli del nostro Sistema, ma al di fuori di questo vi sono altri mondi sui quali i popoli non hanno ancora raggiunto il vostro livello, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista scientifico.

Inoltre, vi sono ambienti in cui il progresso si è spinto molto avanti in campo scientifico, mentre è rimasto ad un infimo livello nella comprensione personale e sociale, anche se è stata raggiunta la conquista dello spazio.

Nella nostra dimensione, i popoli di tutti i pianeti, ad eccezione di quelli della Terra, viaggiano liberamente nello spazio: alcuni solo per brevi distanze, mentre altri superano percorsi assai maggiori e giungono fino ad altri sistemi.

Il vostro concetto della vita e dell'Universo è molto limitato. Di conseguenza, voi avete molte cognizioni errate riguardo agli altri mondi e alla loro composizione: d'altronde conoscete così poco anche di voi stessi!




Tuttavia, è pur vero che da parte di numerosi abitanti della Terra si manifesta un crescente e sincero desiderio di ricerca per una maggiore comprensione. Noi, che abbiamo già percorso il cammino che ora state compiendo voi, siamo disposti ad aiutarvi e a dispensare la nostra Conoscenza a tutti coloro che sono inclini ad accettarla.

Il primo fatto di cui la vostra gente deve rendersi conto è che gli abitanti di altri pianeti non sono diversi, fondamentalmente, dagli uomini terrestri. (esclusa la consistenza energetica che è più rarefatta di quella fisica; ndr). In essi, lo scopo della vita è in sostanza identico al vostro.

Nel genere umano, per quanto possa essere nascosto in profondità, esiste il desiderio di elevarsi a qualcosa di più alto. Il vostro iter scolastico sulla Terra, in un certo senso è modellato sul progresso universale della vita.

Infatti, nelle vostre scuole, voi progredite di classe in classe e di studio in studio, verso un'istruzione più elevata e completa. Allo stesso modo l'uomo progredisce di pianeta in pianeta e di sistema in sistema, verso una comprensione sempre più grande del contesto universale.

Siete altresì vincolati da ciò che chiamate "tempo". Ma anche secondo le vostre valutazioni temporali, quando conquisterete il volo spaziale rimarrete sbalorditi dalla rapidità con cui potrete raggiungere altri mondi. Per questa avventura dovrete trovare nuove parole.

Voi dite che i nostri apparecchi o "dischi", come li chiamate, volano: ed è una definizione adatta al funzionamento dei vostri aeroplani. Ma in realtà noi non "voliamo" nel senso che intendete voi. Annulliamo l'atmosfera per mezzo di un procedimento meccanico, che la vostra scienza indica come "sospensione della gravità".

In tal modo, non siamo ostacolati dalla resistenza o dall'interferenza atmosferica. Ecco perché i nostri velivoli sono in grado di effettuare bruschi cambiamenti di direzione e muoversi a velocità che sbalordiscono gli aviatori e i vostri studiosi.

Potremmo dirvi molte cose su quanto concerne il controllo gravitazionale: si tratta di una conoscenza necessaria, sia per lasciare un pianeta che per tornarvi senza pericoli.




Saremmo felici di trasmettervi tale conoscenza che ci è tanto utile, ma voi non avete ancora imparato a vivere in pace e in spirito di fratellanza per il bene di tutti gli uomini, come invece abbiamo imparato noi su altri mondi.

Se rivelassimo questo segreto a lei o a qualunque altro uomo della Terra diventando così di pubblico dominio, alcuni dei vostri popoli si affretterebbero a costruire navi per viaggiare nello spazio, le armerebbero di cannoni, e partirebbero per tentare di conquistare e di sottomettere altri pianeti.

Lei sa bene che nel suo mondo vi sono certi gruppi che hanno già rivendicato i diritti di proprietà sulla Luna, con lo scopo di trasformarla in base militare. Molti vostri scienziati sperano, in un futuro non troppo lontano, di riuscire a costruire astronavi come le nostre per viaggiare nello spazio.

È perfettamente possibile che questo avvenga. Ma agli uomini terrestri non sarà permesso di avventurarsi nei cieli in gran numero, né di rimanervi, fino a quando non avranno imparato ad abbracciare la vita universale vissuta dai popoli di altre stelle, anziché l'egoistica vita personale quale è conosciuta sulla Terra. Ed inoltre, dovrete imparare molte cose sull'Universo, poiché è appunto in esso che dovrete muovervi.

Come le è stato detto, noi viaggiamo nello spazio allo scopo di apprendere. A bordo delle nostre navi vi sono molti strumenti, alcuni dei quali le sono già stati mostrati, e diversi altri non ha ancora veduto. Per quanto voi Terrestri abbiate confinato tutti i nostri apparecchi nella categoria dei "dischi volanti", abbiamo veicoli spaziali di innumerevoli tipi e svariate grandezze, adibiti a differenti funzioni.

I più grandi vascelli spaziali non si sono mai accostati all'atmosfera del vostro globo: anzi, non si sono mai avvicinati a meno di parecchi milioni di chilometri dalla Terra.

Non possiamo mettere a repentaglio le vite di migliaia di persone viaggianti a bordo di queste navi gigantesche, perché se accadesse qualcosa di imprevisto, tanto da richiedere un atterraggio forzato sul vostro pianeta prima che i relativi popoli abbiano raggiunto una comprensione maggiore, i nostri correrebbero un serio pericolo.


Astronave enorme (quasi 5000 Km di diametro) fotografata dallo spazio. Ved. QUI.

Figlio mio, il motivo principale che ci ha condotti in questo periodo vicino alla Terra è di avvertirvi della grave minaccia che oggi incombe sull'Umanità. E poiché sappiamo molto di più di quanto voi possiate immaginare, riteniamo sia nostro dovere illuminarvi, per quanto è possibile.

I vostri popoli hanno ora l'occasione di accettare la conoscenza che speriamo di trasmettere per suo mezzo o tramite altri, oppure rifiutarsi di ascoltare ed auto-distruggersi. La scelta spetta agli abitanti della Terra: noi non possiamo imporre nulla.

Durante il suo primo incontro con il nostro fratello qui presente, lui le ha rivelato che le esplosioni delle bombe nucleari sulla Terra destano il nostro interesse. Eccone la ragione: benché la potenza e le radiazioni atomiche sperimentali non abbiano ancora varcato la sfera di influenza del pianeta, esse mettono in pericolo la vostra vita.

Avrà inizio una contaminazione che, con l'andare del tempo, saturerà l'atmosfera di elementi letali che i vostri scienziati e militari hanno racchiuso nelle vostre bombe.

Le radiazioni liberate da questi ordigni non sono per ora andate molto lontano, poiché risultano più leggere della vostra atmosfera ma più pesanti nello spazio.

Tuttavia, se gli Umani dovessero scatenare questa potenza in una guerra globale, una parte molto considerevole della popolazione verrebbe annientata, il suolo diventerebbe sterile e le acque, avvelenate, rimarrebbero prive di vita per molti anni.

È possibile addirittura che il corpo stesso del vostro pianeta ne rimanga menomato al punto di distruggere il proprio equilibrio all'interno della nostra galassia.

Questi sono gli effetti che concernerebbero direttamente il vostro mondo. Per noi, invece, viaggiare diventerebbe difficile e pericoloso per un lungo periodo di tempo, poiché le energie liberate da tali deflagrazioni multiple si espanderebbero oltre la vostra atmosfera fin nello spazio aperto.




Come sa, dal momento che conosciamo l'uso ed il controllo di energie assai più potenti di quelle che i fratelli terrestri hanno imparato ad usare, noi potremmo, se lo volessimo, annullare la vostra potenza con una forza ancor più grande. Ma ricordi ciò che le abbiamo detto: noi non uccidiamo i nostri simili, neppure per autodifesa.

Tentiamo, e continueremo a tentare, di impedire una guerra del genere, portando agli Esseri umani la cognizione delle conseguenze di una loro eventuale azione. Infatti, non v'è nessuno che scateni uno scontro bellico se non per ignoranza.

E non esiste uomo che non abbia sognato almeno una volta nella vita un mondo quasi perfetto, che voi chiamate "Utopia". Sappiate che tutto quanto egli è in grado di immaginare rappresenta il vero in qualsiasi altro luogo. Perciò, qualunque scenario è potenzialmente realizzabile anche per voi Terrestri.

Per noi, appartenenti ad altri pianeti della galassia, tutto ciò è realtà. Sulla Terra, vi sono certuni che hanno esclamato: "Ma quanto dev'essere monotona la perfezione!". Ma non è affatto così, figlio mio, perché vi sono molteplici gradi di perfezione, come le miriadi di sfaccettature diverse in tutte le cose.

Sui nostri mondi siamo felici, ma non indugiamo. È come quando un uomo raggiunge la cima di una collina vista dal basso e allo sguardo gliene si presenta un'altra: lo stesso avviene con il progresso. La valle che si estende nel mezzo deve essere attraversata, prima che sia possibile affrontare una nuova salita.

Comprendere le Leggi Universali, conduce in alto, ma nello stesso tempo impone certe restrizioni. Ciò che oggi è per noi, potrebbe esserlo anche per voi Terrestri. Innalzati dalla vostra Conoscenza, voi verrete da essa impediti ad agire con violenza nei confronti dei fratelli.

Vi renderete conto allora che la stessa percezione, innata in ogni Essere, di possedere il divino privilegio di scegliere la propria vita e modellare il proprio destino, sebbene tramite tentativi ed errori, è valida anche per ogni gruppo, nazione o razza umana.

Così come esistono numerosi sentieri che portano in basso, lontano da ogni progresso, ve ne sono pure diversi che conducono in alto. Anche se un uomo può optare per uno, ed un secondo preferirne un altro, ciò non deve dividerli, poiché sono fratelli.

In verità, l'uno può imparare molto dall'altro, se lo vuole. Infatti, nell'immensità della Creazione infinita, non esiste un'unica via che porti alla Meta finale. (Il ritorno alla condizione originaria; cfr. QUIQUI QUI; ndr).




Sulla Terra abbiamo udito ripetere molte volte l'espressione: "La strada della felicità".  È una  bella  frase, perché  il  progresso è letizia, e  si  incontra  lungo  tutta la via che porta alla vetta, fin dall'inizio. E la gioia (perché la felicità vera si conquisterà solo in futuro; ndr) affratella gli uomini nella tolleranza verso gli sforzi altrui, anche se questi sono di natura differente.

Non vi è nulla di irrimediabile, per quanto concerne la vostra Terra e i suoi abitanti: manca soltanto la comprensione che voi per l'Essere Supremo siete ancora dei "bambini" riguardo alla vita universale. Vi è stato detto che nei nostri mondi viviamo secondo le leggi del Creatore, mentre sul vostro vi limitate solo a parlarne.

Se già metteste in pratica davvero i precetti che conoscete, i popoli della Terra non si massacrerebbero l'un l'altro. Lavorerebbero, invece, gruppo per gruppo, nazione per nazione, per conseguire il bene e la gioia là dove sono nati, ossia in quella che chiamate "patria".

Io  credo  che  le  individualità  terrestri  rimarrebbero  sbalordite  nello  scoprire con  quanta  rapidità  un  cambiamento  possa  verificarsi in tutto il pianeta. Ora che  disponete dei  mezzi  per comunicare  dappertutto  sul vostro globo,  messaggi di esortazione all'amore e alla tolleranza, anziché al sospetto e alla critica, troverebbero cuori disposti ad accoglierli.

Infatti, gran parte della popolazione globale è stanca di lotte e dolori. Noi sappiamo che, come non mai, in parecchi sentono la sete di Conoscenza che assicuri loro la liberazione. Osserviamo che nelle loro menti albergano paura e confusione, perché hanno visto e subito i risultati di due grandi guerre che sono servite soltanto a gettare i semi per una terza.

Perciò non è troppo tardi, dacché vi sono ovunque, sul vostro pianeta, intelletti e cuori ricettivi. Ma c'è poco tempo, figlio mio! Perciò si avvii, con la benedizione del Padre Infinito, a svolgere la sua missione, e aggiunga la sua voce a quella di coloro che diffondono il messaggio di speranza.

Tratto dal libro "A bordo dei dischi volanti" di George Adamski, Ed. Mediterranee.

Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it

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