giovedì 29 settembre 2016

Putin ci avvisa del Pericolo Imminente di Guerra!



Vladimir Vladimirovič Putin - S. Pietroburgo 1952 - Russia

"Vediamo anno dopo anno ciò che sta per arrivare,
 e «loro» sono a conoscenza che noi lo sappiamo."

Ecco la terribile frase pronunciata da Putin alla conferenza stampa del 17 giugno 2016 al Forum internazionale dell'Economia svoltosi a San Pietroburgo.

Ed ha proseguito, rivolto ai giornalisti presenti, dicendo:

"È soltanto a voi che propinano queste frottole, e voi le bevete e le propagate alle popolazioni nei vostri paesi. Le genti, in quanto tali, non hanno la percezione del pericolo imminente – ed ecco ciò che mi preoccupa.

Come è possibile non comprendere che il mondo viene sospinto in una situazione irreversibile? Sebbene essi pretendano di instillare l'idea che nulla stia accadendo. Non so più come fare per avvertire di questo."

Così Putin ci avvisa che, in sostanza, una guerra ineluttabile si profila...




Dalla caduta dell'Unione Sovietica, la NATO continua ad ammassare, poco a poco, forze terrestri e nucleari lungo le sue frontiere.

L'Ucraina è stata vittima di un colpo di stato diretto da George Soros, Chevron, Monsanto e Victoria Nuland.

Le manifestazioni pubbliche a Majdán Nezaléžnosti (Piazza Indipendenza) sono state una "rivoluzione colorata" sostenuta dalle ONG e dalle fondazioni dell'Open Society il cui scopo era di posizionare la NATO in Crimea e lungo i confini dell'Ucraina, ad una distanza da Mosca relativamente breve.

Gli USA hanno speso più di 5 miliardi di dollari per rovesciare il governo e il presidente ucraino Viktor Janukovyč.

Creando le condizioni per la loro realizzazione, la NATO ha palesemente concorso ed incoraggiato i crimini di guerra nel Donbass, dal momento che la metà dell'Ucraina è russofona e vive nella parte orientale.

Di conseguenza, in Crimea, c'è stato un referendum riconosciuto a livello planetario, grazie al quale il popolo si è espresso in favore della propria reintegrazione nella Federazione russa, di cui faceva parte sin dal tempo della Grande Caterina, essendo il territorio stato annesso all'Ucraina soltanto in epoca sovietica.

In seguito, avendo dei politici europei e dei militanti per la pace visitato la Crimea, hanno affermato che la votazione era stata indetta democraticamente dalla volontà popolare e che il suo esito era stato ineccepibile e non truccato.

Nel frattempo, è esplosa la guerra civile tra le zone occidentali ed orientali ucraine. Senza sosta Kiev bombarda con razzi la parte ad est, perché le regioni di Donetsk e di Lugantsk non riconoscono il governo attuale, che persino l'agenzia di Intelligence "US Stratfor" ha definito come "il colpo di stato più flagrante della storia."




Più di un milione di persone sono fuggite dall'Ucraina, non verso l'Europa, bensì in direzione della Russia. Oltre a medici, avvocati, ingegneri e proprietari di fabbriche, un gran numero tra loro era costituito da ricchi agricoltori provenienti dalle regioni tipiche di tchernoziom (suolo particolare di terra nera, ricca di humus), famose per la loro fertilità.

Reinsediatisi  nell'oriente russo,  tali coltivatori  hanno  ricevuto  terre  e  sovvenzioni  per gestire le loro fattorie. Per questo, nonostante le sanzioni imposte al paese dal 2014, la Russia è passata, nell'arco di due anni, dal ruolo di importatore a quello di esportatore di derrate alimentari.

E bisogna notare che gli OGM, ossia gli alimenti geneticamente modificati, vi sono proibiti, così come gli erbicidi tossici.

Nel corso delle ultime settimane, l'intera squadra russa è stata bandita dai giochi paralimpici di Rio de Janeiro dal 7 al 18 settembre; le sanzioni sono state prolungate di sei mesi contro la Russia e la regione "ribelle" del Donbass ad est dell'Ucraina.

In più, guarda caso, il tifone Lionrock si è abbattuto sull'estremo oriente del territorio russo dal 29 al 31 agosto, ed ha riversato violente piogge proprio sulle aree dove, come suddetto, si è investito molto per rilanciare l'agro-industria.

A questo proposito, bisognerebbe riflettere un po' sui sismi in Italia, nelle Filippine e in Oklahoma.

Durante i due conflitti mondiali, Jacob Schiff della Federal Reserve finanziava il Giappone perché facesse le sue campagne belliche contro la Russia e la Cina, così come Lenin e Trotsky.

Bush, Ford, Rockefeller, la banca Chase Manhattan, JPMorgan, Harriman, ed un certo numero di altri, finanziavano invece Hitler e la sua guerra lampo nell'Europa dell'est e alla fine contro Stalingrado.




Gli Stati Uniti d'America non attaccarono apertamente l'Unione Sovietica e pretesero di agire a supporto degli "alleati". Entrarono in guerra solamente quando l'assalto di Stalingrado fallì e allorché i russi lanciarono il loro personale affondo contro Berlino.

Gli americani avrebbero voluto giungervi per primi. Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, la politica USA in Germania è sempre stata quella di tenere sottomessi i tedeschi, di impedir loro di avvicinarsi alla Russia e di rimanervi di stanza.

La nazione teutonica ha la più grande base militare statunitense estera, se si escludono quelle interne agli Stati Uniti stessi.

Tutto ciò, porta a questo: la Germania si prepara a dispiegare truppe all'interno dei suoi confini perché un "catastrofico" attacco terroristico viene reputato "concepibile quanto probabile".

Che si tratti di una lotta al terrore o... di una scalata al potere pianificato sotto la copertura del "terrorismo", la Germania, gli USA e la NATO hanno forse l'intenzione di sferrare un'offensiva contro la Russia? Nell'aprile del 2016, Obama ha chiesto all'Unione Europea il sostegno per un'eventuale guerra contro Putin.

Questa volta, nell'eventualità di una Terza Guerra Mondiale, gli USA sarebbero apertamente aggressivi verso la Russia, contrariamente ai due precedenti conflitti mondiali dove, facendo agire eserciti mandatari, potevano smentire in modo plausibile la loro implicazione, come fanno oggi con l'assistenza a Daesh in Siria e in Iraq.

Comunque sia, contrariamente alle due guerre passate, in cui gli USA erano protetti da qualsiasi intrusione sul loro territorio dagli oceani Pacifico e Atlantico, adesso, il grande "Scontro Planetario" non rivedrà questo scenario e sarà totalmente diverso.

La Russia ha aumentato con dieci aerodromi la sua presenza militare nell'Artico. L'Alaska è in linea d'aria soltanto a 82 chilometri da essa e il Comando USA della Capitaneria costiera si trova ad un tiro di schioppo.


Lo stretto di Bering: a sinistra la Russia, a destra gli USA, al centro le isole Diomede.

In una recente intervista a Bloomberg, Putin infrangendo il protocollo ha posto una domanda al giornalista John Micklethwait:

"Bene, vorrei completare la mia risposta al quesito precedente. Lei ha operato come reporter per un lungo periodo, quindi è assolutamente esperto per comprendere tutte le minacce che possono emergere da un contesto internazionale teso; non è vero? Soprattutto se esistono delle tensioni tra le grandi potenze nucleari del mondo. Tutti capiamo questo.

Certo, è lei che pone le domande a me. Lei è l'intervistatore, non io. Mi permetta tuttavia di chiederle: volete un'altra crisi come quella dei missili di Cuba? Non è così?"

John Micklethwait: "No, nessuno lo desidererebbe."

Vladimir Putin: "Ovviamente, nessuno."

"Attualmente non c'è John Kennedy alla Casa Bianca e non v'è alcuna possibilità che ne ritorni un altro presto, qualsiasi cosa pensino gli americani. Ma questo è un ennesimo vaso di Pandora; un'esposizione truccata di cani e pony concepita come intrattenimento per gente piccola...

A differenza del referendum di Crimea, o del Donbass in Ucraina orientale, le persone sono pronte a battersi e a morire sfidando il regime corrotto installato dopo un rovesciamento governativo pianificato dagli USA. Così come i russi erano pronti a combattere e ad immolarsi durante la Seconda Guerra Mondiale, che ne ha visti perire trenta milioni: le loro case bombardate, le famiglie distrutte e le donne violentate.

Ecco ciò che emerge... il popolo è pronto a morire. E voi lo siete? O tutto questo fa parte della vostra realtà hollywoodiana, con le sparatorie di Batman, le tragedie "falsificate" di Boston e di Sandy Hook con l'interpretazione di attori adatti ai film catastrofici? Dove si inseriscono Rambo e George Clooney in tale equazione?"




A questo punto la mia domanda è lecita (che l'autrice dell'articolo si pone; ndt):

"Sono preparati gli statunitensi a quello verso cui i loro dirigenti li trascinano? Ne hanno piena consapevolezza? Forse credono sempre, come al secolo scorso, che il mondo intero possa andare in fumo senza il loro intervento e che a discapito di tutti possano ancora trarne enormi vantaggi, con la propria popolazione indenne e le loro infrastrutture intatte?"

Katherine Frisk

Post Scriptum

Consiglio vivamente di leggere i due eccellenti articoli di Maurizio Blondet sullo scottante argomento:


Traduzione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it


Originale: veteranstoday.com

giovedì 22 settembre 2016

Si scopre ORA che persecuzione subì P. PIO da Roma!


San Pio da Pietrelcina (1887 - 1968)

Sebirblu, 22 settembre 2016

Mai come adesso la Chiesa Cattolica si è trovata in uno sconvolgimento così radicale da scuoterne le fondamenta istituite e volute dal Cristo due millenni fa.

La Massoneria-sionista l'ha invasa fino al suo vertice (ved. QUI, QUI, QUI e QUI, ma consiglio di leggere anche gli articoli all'etichetta "Bergoglio"), e siccome ci troviamo nel periodo in cui, secondo le parole cristiche, "la Verità dev'essere gridata dai tetti, perché nulla vi è di occulto che non debba essere svelato", ecco un articolo che in occasione della ricorrenza del Santo di Pietrelcina farà contenti molti Lettori.

Debbo pure dire che, in questi nostri giorni, la persecuzione e l'obbedienza assimilano Padre Pio a Padre Mannelli (dei Francescani dell'Immacolata, ved. QUI) in due storie analoghe (cfr. QUI), a testimonianza che quando lo Spirito guida davvero un'anima votata a Dio, ogni artificio o volontà umana decadono miseramente!

Perché il Sant'Uffizio condannò Padre Pio?

I Papi lo ammiravano ma il Sant'Uffizio emise decreti di condanna. Padre Pio ha subìto per tutta la sua vita l'incomprensione e l'ostilità di molti. Eppure tutti, oggi, riconoscono che fu un grande Uomo e un santo Frate.

Per cercare di capire e spiegare come e perché il francescano di Pietrelcina abbia sollevato reazioni così controverse, Renzo Allegri ha pubblicato il libro "La passione di Padre Pio", edito da Mondadori.

Per chiarire il significato di quanto accadde al religioso, il noto scrittore ha indagato su migliaia di documenti conservati nell'Archivio segreto del Vaticano e in quello del Sant'Uffizio.

Egli ha lavorato anche sui dossier degli schedari dell'Ordine dei Frati Cappuccini della Provincia di Foggia e di fascicoli privati di laici, che ebbero ruoli estremamente importanti in questa vicenda. Molti di questi sono inediti.

Allegri ha scritto altri nove libri su San Pio da Pietrelcina, tutti pubblicati dallo stesso Editore ed approdati nelle collane dei best seller internazionali dopo esser stati tradotti all'estero.

Intervistato da "Zenit", egli ha affermato che quest'ultimo testo "è il più importante perché mette il dito sulla piaga del Male, cioè Satana che, per rovinare le Opere dell'Eterno, predispone trappole diaboliche che riescono ad ingannare perfino i rappresentanti della Chiesa. Tema estremamente grave ed attuale".


Sant'Agostino e il diavolo di Michael Pacher  (1430-1498)

Cosa c'era di così strano in Padre Pio al punto da sollevare i dubbi del Sant'Uffizio?

Le stigmate. Il Sant'Uffizio cominciò ad interessarsi a lui nel 1919, dopo che si era diffusa la notizia che sul suo corpo erano comparse le piaghe della Passione e della Morte di Gesù.

L'evento, sconvolgente e sconcertante, si era verificato il 23 settembre 1918, nella solitudine di un conventino sul Gargano. Era stato tenuto segreto perché gli stessi suoi confratelli non riuscivano a dargli un significato.

Solo nel maggio 1919, la notizia cominciò a circolare, finì sui giornali e la gente accorse in massa. Fu il quotidiano di Napoli "Il Mattino", che era allora molto in auge, ad intuirne l'importanza esplosiva.

Il direttore del giornale mandò a San Giovanni Rotondo uno dei suoi più noti operatori, il quale a metà giugno realizzò un reportage dettagliato su ciò che avveniva intorno al Frate, e che poi venne pubblicato su due pagine, con un titolo eclatante:

«Padre Pio, il "santo" di San Giovanni Rotondo opera un miracolo sulla persona del cancelliere del paese, presente un nostro inviato speciale.»

Scoppiò il caso. Se ne interessarono massicciamente anche i rotocalchi stranieri. Il convento fu assediato dai pellegrini. Le autorità civili, preoccupate per la presenza di tanta gente, soprattutto per gli ammalati in quel luogo privo di servizi igienici, temevano epidemie ed inviarono esposti al Ministero della Sanità.

Ma niente e nessuno riusciva a fermare il flusso dei pellegrini. La gente comune, impressionata da quelle piaghe che richiamavano la Passione di Gesù, e dalle conversioni così come dalle guarigioni prodigiose, era convinta di trovarsi di fronte ad un portentoso segno del soprannaturale.

Il Sant'Uffizio, invece, supremo Tribunale Ecclesiastico per la difesa della Dottrina, temeva che quelle persone fossero vittime di superstizione e scelse un atteggiamento critico, antitetico, che poi mantenne sempre.

Erano vere le stigmate di Padre Pio?

Il popolo semplice non aveva dubbi. Ma le persone istruite e gli ecclesiastici si ponevano domande. E fin dall'inizio, il clero locale, vedendo nel Frate un rivale che richiamava i fedeli dalle rispettive parrocchie, affermava che era tutto un imbroglio, una truffa per incamerare soldi.

I superiori di Padre Pio si resero conto che dovevano far chiarezza su quella vicenda per evitare scandali irreparabili e, trattandosi di ferite, ricorsero ai medici. Il primo giudizio venne dato dal medico locale, il dottor Angelo Maria Merla, che conosceva da anni il Cappuccino del Gargano.

La sua opinione si basava su un'osservazione elementare: quelle ferite sanguinanti dovevano, secondo le conoscenze mediche, o cicatrizzare o trasformarsi in cancrena, e poiché non accadeva, quello era un fenomeno al di sopra della scienza conosciuta.


Ultima Messa di Padre Pio (22 settembre 1968).
Come si vede, le stigmate sono misteriosamente scomparse.
 

Gli stessi superiori di San Pio si rivolsero allora ad uno specialista più qualificato, il professor Luigi Romanelli, primario dell'ospedale di Barletta. Anche questi escluse "ogni origine naturale". La notizia del fenomeno si allargava sempre più. Era nota anche a Roma, in Vaticano.

Il Superiore Generale dei Frati Cappuccini si consigliò con un rappresentante del Papa e decisero insieme di inviare a San Giovanni Rotondo un luminare di fama internazionale, il professor Amico Bignami, ordinario di Patologia generale alla Università  "La Sapienza".

Questi era ateo e massone dichiarato. Visitò le ferite di Padre Pio a metà luglio 1919 e, in coerenza con le sue convinzioni, scartò ogni possibile riferimento soprannaturale dicendo che quelle piaghe "dovevano" essere certamente provocate dallo stesso Frate.

Ordinò di impedire al religioso di intervenire su esse, bendandogliele e sigillando le fasciature. Dichiarò che si sarebbero chiuse nel giro di dieci giorni. Ma non accadde.

Fu allora chiesto l'intervento di un altro illustre esperto, il dottor Giorgio Festa, che a Roma aveva un laboratorio scientifico molto rinomato. Questi eseguì le sue indagini nell'ottobre del 1919, concludendo che le ferite di Padre Pio sfuggivano al controllo medico.

Scrisse nella sua relazione: "Hanno un'origine che la nostra conoscenza è molto lontana dal poter spiegare".

Alla fine del medesimo anno, tutti i medici che avevano visitato il Francescano, ufficialmente o per iniziativa privata, erano convinti della soprannaturalità del fenomeno. Tutti, tranne uno: il professor Bignami. E Il Sant'Uffizio (e ti pareva!; ndr) abbracciò e sostenne sempre questa tesi. 

Chi erano gli oppositori di San Pio e perché lo osteggiavano e lo calunniavano?

Le prime lettere accusatorie contro Padre Pio, arrivate al Sant'Uffizio (e sono ancora conservate negli Archivi Vaticani), risalgono al giugno 1919, ossia subito dopo la diffusione della notizia delle stigmate. Erano lettere anonime, firmate "un gruppo di fedeli".

Dal contenuto si evince che erano scritte da ecclesiastici. Sostenevano che le piaghe erano un inganno, architettato dal Frate e dai suoi confratelli per attirare la gente e raccogliere denaro. Affermavano che i consacrati conducevano una vita agiata e allegra, dando scandalo con festicciole notturne frequentate anche da giovani donne.

In  alcune lettere  si  affermava  che  nel convento  c'erano  state  pure  liti  sanguinose tra loro, con fucilate e bastonate (addirittura?! Ndr) per la spartizione dei soldi e fu necessario l'intervento dei carabinieri. Ma una successiva inchiesta dimostrò che era tutta una menzogna.


"Il corvo" di Tim Cantor

Le missive anonime si moltiplicarono e divennero un'arma per il clero locale e per l'arcivescovo di Manfredonia, che si impossessarono di quelle voci, le sostennero, le incrementarono, diventando loro i veri registi delle accuse contro Padre Pio.

L'alto prelato della città, Monsignor Pasquale Gagliardi, aveva amici potenti in Vaticano, per questo le accuse false che egli avallava con lettere personali venivano accolte a Roma come autentiche, con tutte le conseguenze del caso.

Questa situazione durò diversi anni, durante i quali il Cappuccino subì condanne e proibizioni di ogni genere. L'ingiusta persecuzione fu interrotta da alcuni laici, che fecero una guerra spietata ai calunniatori e alla fine ricorsero all'autorità civile, denunciandoli.

Alcuni di essi furono processati e condannati. Il vescovo di Manfredonia destituito. Ma presso il Sant'Uffizio  la  diffidenza  nei  confronti  del santo Frate rimase sempre. Il Padre trapassò sotto il peso di cinque condanne dell'ex Santa Inquisizione, mai ritrattate, e decine di interventi disciplinari.

Nel corso della sua vita, subì settanta "visite apostoliche", che sono severe inchieste giuridiche ordinate dalle maggiori autorità della Chiesa nei casi di trasgressioni gravissime alle leggi ecclesiastiche o al fine di accertare delitti, sacrilegi, deviazioni dottrinali e cose del genere.

Perché padre Agostino Gemelli accusò San Pio di essere un soggetto isterico e inconsciamente psicopatico? In che modo arrivò ad esprimere un giudizio così duro?

In tutte le biografie di Padre Pio, Gemelli viene indicato come il nemico numero uno del religioso. Ma all'esame dei documenti, i fatti sono diversi.

Egli è degno di grande ammirazione. È stato uno dei più eminenti personaggi della storia del Novecento, sia in campo religioso che scientifico. Però, è storicamente dimostrato che commise un grave errore nei confronti del Frate. Lo compì nel 1920, e poi non ebbe mai il coraggio di riconoscerlo e riparare.

Nell'aprile 1920, Padre Gemelli era già un ecclesiastico di grande prestigio. Medico, psichiatra, fondatore della psicologia sperimentale, era anche teologo ed esperto proprio di teologia mistica. Proveniva da una famiglia borghese massonica. Da giovane era stato ateo e ribelle.


Padre Agostino Gemelli  (1878-1959)

All'università fu allievo del professor Camillo Golgi ‒ Premio Nobel per la medicina 1906 ‒ che lo riteneva suo erede. Dopo la conversione, avvenuta nel 1903, il giovane medico si fece religioso francescano e fu ordinato sacerdote.

In un paio d'anni, divenne il più qualificato rappresentante della cultura cattolica. L'unico che, nelle discussioni scientifiche, potesse tener testa ai più grandi scienziati.

Non si è mai saputo perché nell'aprile 1920 Gemelli volle andare da Padre Pio. Nelle sue relazioni, riferì ogni volta versioni contraddittorie. Nella prima, sempre in aprile del medesimo anno, affermò di essersi recato là per devozione e per chiedere al Cappuccino consigli e preghiere per l'Università Cattolica che stava fondando.

In un secondo rapporto, scritto nel 1926, raccontò di esservi andato su richiesta del vescovo di Foggia. In seguito sostenne che l'incarico di quella visita gli era stato dato dal Sant'Uffizio.

In tutti i suoi comunicati, dichiarò di aver visitato le ferite di Padre Pio. Affermazione totalmente menzognera. Padre Gemelli non le vide mai, e non fece alcun esame medico al religioso.

Arrivò a San Giovanni Rotondo la sera del 17 aprile 1920, accompagnato da sei persone, monsignori e religiosi, suoi amici e ammiratori, che furono poi testimoni qualificati di quanto accadde.

Padre Pio dimostrò subito un'istintiva avversione per Gemelli e non si recò a salutarlo, come invece faceva con gli ospiti importanti. Il giorno successivo, il 18 aprile, l'autorevole personaggio non riuscì a farsi ricevere dal Frate.

In serata, il rettore del convento che faceva da tramite fra i due disse che poteva incontrarlo al mattino, quando il Padre sarebbe sceso in sacrestia per celebrare la Messa. Il medico-sacerdote era indignato per quel trattamento, ma si adattò.

La mattina del 19, avvicinò il Cappuccino in sacrestia, chiedendogli un appuntamento per visitare le stigmate. Alla domanda se avesse l'autorizzazione del Sant'Uffizio, Gemelli gli rispose di no, e San Pio se ne andò immediatamente.

L'incontro, secondo la testimonianza giurata dei testimoni, durò non più di un minuto. Il visitatore era furibondo e decise di ripartire all'istante. Quello stesso pomeriggio inviò la sua prima relazione al Sant'Uffizio esternando terribili giudizi sul Francescano e sulle sue piaghe.




La sua tesi, espressa e sostenuta nei rapporti successivi, era sempre la medesima: Padre Pio era un povero isterico che si procurava le ferite da solo con acido fenico o altre sostanze. I suoi giudizi scritti erano totalmente negativi: "Ritengo che Padre Pio sia uno psicopatico..."

"È un soggetto a intelligenza ben limitata, che presenta le note caratteristiche di una deficienza mentale in grado notevole con conseguente restringimento del campo della coscienza".

"Né i suoi scritti, né ciò che si racconta, né ciò che egli dice rivelano un animo innamorato di Dio. È un buon religioso tranquillo, quieto, mansueto, più per opera della deficienza mentale che per virtù".

E per quanto riguarda i segni della Passione, scrisse: "Dall'esame da me compiuto sorge il legittimo sospetto che si tratti di caratteristiche e note autolesioni". "Un caso di suggestione, in un soggetto malato come è Padre Pio, che ha condotto a quelle tipiche manifestazioni di psittacismo che sono proprie della struttura isterica".

Dal momento che egli era l'autorità massima nel settore, sia per la sua preparazione scientifica che per quella teologica, i suoi giudizi vennero recepiti dal Sant'uffizio come "verità scientifiche assolute e inconfutabili".

Trasmise la sua prima relazione sotto l'impulso dell'ira provocata dal rifiuto del Cappuccino di parlare con lui. In seguito tornò sull'argomento solo due volte, quando venne accusato di essersi inventato tutto.

In uno di quei rapporti vergò: "Non ho mai parlato con nessuno di Padre Pio; non ho mai manifestato ad alcun uomo la mia opinione su di lui. Ne ho parlato soltanto con i funzionari del Sant'Uffizio e con il Cardinale segretario".

Probabilmente, era convinto di ciò che scrisse sul Santo di Pietrelcina. Lo aveva giudicato secondo i criteri della "Psicologia sperimentale" in cui si riteneva il massimo esperto. Era un convertito. Da anni si batteva contro la Massoneria e l'ateismo.

Osteggiava tutte la forme religiose di dubbia chiarezza. Aveva sempre stroncato tutti i fenomeni di stigmatizzazione, tranne quello riguardante San Francesco d'Assisi. Nel caso di Padre Pio, era rimasto vittima del furore e del suo zelo.

Il Frate del Gargano, che era una grande santo, se ne rese conto e non ebbe mai alcuna espressione ostile contro Gemelli.




Luigi Villa, che fu molto amico del medico-sacerdote e che per 15 anni fu assistente spirituale all'Università Cattolica, in una intervista rivelò che Gemelli prima di trapassare scrisse una lettera a Padre Pio chiedendogli perdono. E sembra che questi sia andato a trovarlo in bilocazione.

Resta però il fatto che ancora oggi a distanza di tanto tempo molti, soprattutto intellettuali, parlando del Cappuccino affermino: "Padre Gemelli lo riteneva uno psicopatico".

Quale fu il rapporto dei Pontefici con Padre Pio?

Sostanzialmente positivo. Anche nel periodo della grande persecuzione di Padre Pio da parte del Sant'Uffizio, i Papi non ne furono coinvolti.

Avevano intuito che qualcosa di grande avveniva in quel religioso. Papa Benedetto XV era convinto che fosse un santo. Pio XI, essendo molto amico di Padre Gemelli, all'inizio del suo pontificato appoggiò le idee di quest'ultimo, ma in seguito si dissociò varie volte dalle decisioni dei Cardinali del Sant'Uffizio. Pio XII, appena eletto Papa disse: "Lasciate in pace Padre Pio".

Giovanni XXIII era un suo sostenitore ma, nel 1960, di fronte ad una mole di dossier che gli furono portati dal generale dei Cappuccini ‒ documenti risultati poi falsi, ma che accusavano il Santo di delitti contro i voti di povertà, di castità e di obbedienza ‒ si spaventò e ordinò un'ennesima visita apostolica che, data l'età del religioso, fu tra le più severe e dolorose.

In seguito Papa Giovanni capì di essere stato imbrogliato e ritrattò i suoi giudizi. Paolo VI fu sempre un difensore di Padre Pio. Papa Wojtyla, testimone diretto di strepitosi miracoli,  fu  il  promotore  e il sostenitore  del  processo  di  beatificazione.

Perché il Sant'Uffizio mantenne un atteggiamento di condanna così a lungo?

Il Sant'Uffizio è il dicastero più importante della Chiesa. Il suo compito precipuo, sin dalla fondazione avvenuta nel 1542, è la difesa dell'ortodossia. Non esiste, nel corso dei secoli, un solo provvedimento che sia stato ritrattato. Quindi, anche per quanto riguarda Padre Pio, una volta emanati dei decreti di condanna, non sono più stati cambiati.

Oggi Padre Pio è stato riconosciuto nella sua santità ed è un testimone del Giubileo della Misericordia. Chi, come, quando e perché è stato possibile riconoscere la verità sulla vita di Padre Pio?

Furono i miracoli, continui, incessanti, portentosi che Dio operò attraverso di lui a ribaltare le convinzioni negative che il Tribunale ecclesiastico aveva espresso per decenni nei confronti di questo religioso.




I suoi confratelli cominciarono a raccogliere i documenti sulla sua santità subito dopo il trapasso. Ma la Chiesa in modo ufficiale non poteva far niente perché bloccata dalle sentenze del Sant'Uffizio.

Fu l'elezione a Papa di Karol Wojtyla a cambiare totalmente la situazione. Giovanni Paolo II aveva conosciuto Padre Pio nel 1948, ne era rimasto conquistato, aveva sempre continuato a seguirlo e nel 1962 era stato testimone diretto di un clamoroso miracolo avvenuto per sua diretta richiesta.

Così, appena eletto, avviò subito il suo processo di beatificazione, lo sostenne contro tutti e fu lui a proclamarlo Beato nel 1999 e Santo nel 2002.

Qual è il suo parere sull'intera vicenda?

Stesi il mio primo articolo sul Padre nel settembre 1967. In quell'occasione potei incontrarlo e parlare con lui. Lo rividi nell'aprile 1968. Alcuni mesi dopo la sua morte venni incaricato dal giornale, dove allora lavoravo, di effettuare un'inchiesta dal titolo "In difesa di Padre Pio".

In seguito scrissi centinaia di articoli e dieci libri, venendo in possesso di migliaia di documenti riguardanti la persecuzione cui Padre Pio venne sottoposto nel corso della sua vita.

L'opinione che mi sono fatto su questa incredibile vicenda è racchiusa nelle parole che mi disse in un'intervista il cardinale Giuseppe Siri nel 1984: "La lotta spietata che è stata fatta a Padre Pio, anche da parte vaticana, è la più grande trappola diabolica messa in atto da Satana ai danni della Chiesa stessa".

Con un lungo e dettagliato discorso, il presule mi spiegò che il demonio, essendo rimasto di fatto puro spirito, è in grado anche di prevedere il futuro. Conoscendo quindi la grandezza e l'importanza massima della missione che Dio aveva assegnato a quel Suo figlio, fece di tutto per distruggerla.

E per raggiungere meglio il suo scopo, cercò di coinvolgere nelle sue trame anche i vertici stessi della Chiesa.

"La vita e la vicenda umana di Padre Pio – disse il cardinale Siri – sono lo specchio della lotta ad oltranza, spietata e senza esclusione di colpi, che avviene di continuo e in modo costante tra le Forze del Bene e quelle del Male".

Post Scriptum

Per altri interessanti articoli su Padre Pio, tra cui una NDE (esperienza di pre-morte) di un sacerdote suo figlio spirituale, seguono i link:


Relazione, adattamento e cura di: Sebirblu.blogspot.it

Fonte: it.zenit.org

martedì 20 settembre 2016

Le Piaghe d'Egitto si ripetono Oggi?




Sebirblu, 20 settembre 2016

È innegabile che negli ultimi anni si siano succeduti, qua e là nel mondo, moltissimi eventi che ricordano le piaghe d'Egitto di biblica memoria. Sembra quasi che la storia si ripeta, vista la durezza e la protervia sempre più aspre degli uomini verso Dio.

Anzi, alla panoramica che ho intenzione di mostrarvi, vanno aggiunti altri inquietanti ed inspiegabili fenomeni, tanto da indurci a pensare che davvero la Terra e il Cielo si stiano rivoltando verso l'uomo, contribuendo così all'accelerazione distruttiva da lui stesso avviata.

Le dieci calamità egizie, considerate oggi pressoché simboliche dalla Chiesa, sono invece state analizzate ed accolte dalla scienza che, razionalizzandole nell'attribuirne la causa al vulcano Santorini (Thera) in Grecia, le ha però smitizzate togliendo loro la soprannaturalità  dell'intervento  divino.

Esse  vengono tramandate  dal  Vecchio Testamento nel libro dell'Esodo e descrivono la liberazione degli ebrei dalla schiavitù del Faraone che sotto la guida di Mosè arrivarono  in  Palestina,  la Terra promessa loro da Dio.

Eccole:

1) Trasmutazione dell'acqua in sangue. (Es. 7, 14-25)

2) Invasione di rane dai corsi d'acqua. (Es. 7, 26 e 8, 11)

3) Invasione di zanzare. (Es. 8, 12-15)

4) Invasione di mosche. (Es. 8, 16-28)

5) Morìa del bestiame. (Es. 9, 1-7)

6) Ulcere su animali e umani. (Es. 9, 8-12)

7) Pioggia di fuoco e ghiaccio (grandine). (Es. 9, 13-35)

8) Invasione di cavallette o locuste. (Es. 10, 1-20)

9) Tenebre. (Es.10, 21-29)

10) Morte dei primogeniti maschi. (Es. 12, 29-30)

Iniziando dalla prima, sono ormai alcuni anni che mari, fiumi, laghi e corsi d'acqua si tingono di rosso senza cause ben chiare (QUI, QUI e QUI o QUI, l'elenco sia in francese che in inglese),  adducendo  spesso  la colorazione ad alghe,  scarichi  illegali o addirittura a sgozzamento di animali come è avvenuto il 13 settembre a Dacca, in Bangladesh, dove le strade si sono inondate di pioggia mista a sangue in occasione della grande "Festa del Sacrificio" musulmana.


Dacca in Bangladesh il 13 settembre 2016

Al di là della causa però, oltremodo discutibile, rimane il "segno" che, a mio avviso, è davvero molto emblematico, tanto più che proprio in quella città il 7 luglio sono deceduti 9 italiani per un criminale attentato dell'ISIS, e non solo. (Ved. QUI).

Anche la seconda sventura – l'invasione delle rane – si è manifestata in diversi luoghi del pianeta, come in Grecia, QUI, che ne ha subita l'invasione nel 2010 fino al punto di dover chiudere una delle sue più importanti autostrade; in Italia nel 2012, QUI, dove a centinaia di migliaia si propagarono nel salernitano; in Cina nel 2015, QUI, e quest'anno in Australia, QUI.

Eccoci alla terza calamità: le zanzare. A parte le loro punture fastidiose, le infestazioni sempre più sostenute in questi ultimi tempi, per esempio in Alaska, QUI, e recentemente anche in Brasile di alcune specie, come la "aedes aegyptis", si sono rivelate molto pericolose perché possono trasmettere gli agenti virali della dengue, della chikungunya, della febbre gialla, della "malattia Zika" (ved. QUI) e di altre serie malattie.

Il quarto flagello mondiale si riferisce alle mosche. Le infestazioni quest'anno in Alsazia (Francia), e in Nuova Zelanda, QUI e QUI, hanno costretto popolazioni intere a chiudere case e negozi per poi scappare abbandonando le città.

La quinta riguarda la morìa del bestiame (cfr. QUI), ma se parliamo di decimazione di animali nel mondo, possiamo assistere ad una vera e propria ecatombe sia di volatili quanto di faune ittiche, dai molluschi alle balene, e di molti altri generi terrestri o insetti come le preziose api! (Ved. QUI).

L'elenco, dettagliatissimo e sconvolgente QUI (il link è già pronto con il traduttore automatico), riporta la falcidia avvenuta non solo in questi 9 mesi del 2016, ma anche quella degli anni passati a partire dal 2011. La panoramica mostra uno scenario a dir poco scioccante per chi ha sentito qualche notizia sporadica qua e là.

Nel frattempo la Terra si apre in più punti con voragini improvvise e terrificanti che ingoiano all'improvviso uomini e cose; i vulcani attivi sono in aumento così come i terremoti specialmente nella zona del Pacifico chiamata "Anello di Fuoco"; i mari e gli oceani rigurgitano una strana schiuma che va coprendo intere fasce costiere, come accaduto QUI e QUI.


Sinkhole apertosi in Winter Park - Florida - USA

Ma continuiamo con il sesto guaio che riguarda le ulcere su animali ed uomini. Da anni assistiamo impotenti all'irrorazione criminale nei cieli di tutto il pianeta di sostanze chimiche deleterie e pericolose che minacciano e compromettono la salute dell'intera compagine umana e dell'habitat in cui viviamo.

Da esse, infatti, provengono i polimeri che causano il "Morgellons". Si tratta di fibre e nanostrutture disperse con scellerate operazioni di bio-geoingegneria tramite le scie chimiche ed altri dispersori occulti. (QUI, il dotto approfondimento scientifico, e QUI, in breve). Questo morbo ha ormai una diffusione di 1000 nuovi casi al giorno a livello mondiale.

La settima afflizione concerne la sfera dei disastri climatici provenienti dai cieli, come la grandine, i fulmini e i tornado, ma che con l'utilizzo devastante ed arbitrario del sistema HAARP, utilizzato diabolicamente (ved. QUI e testimoniato QUI), si manifestano sempre più violenti ed aggressivi, anche in aree mai soggette prima, distruggendo e danneggiando economie, mezzi e talvolta vite.

Quella delle cavallette è l'ottava sciagura, e infatti le invasioni estremamente fameliche quanto nefaste da un po' di anni colpiscono in misura sempre maggiore varie regioni planetarie: dall'Arabia Saudita, QUI, dove addirittura locuste giganti sono cadute dal cielo a milioni, al Madagascar, QUI; da Israele all'Egitto, QUI; in Russia, QUI e QUI, ed anche in Italia a Vicenza e a Pesaro, QUI.

Ma prima di continuare con i due ultimi flagelli biblici, vorrei far notare che i segni indicanti la fine di questo nostro tempo stanno moltiplicandosi ovunque, e soltanto chi si ostina a non voler vedere continua ad ignorarli stoltamente senza prepararvisi in alcun modo!

Un  arco  cronologico  preciso  fu  stabilito  dal  Cielo  per  l'evoluzione  dell'Umanità sulla Terra, e il libro dell'Apocalisse o Rivelazione lo attestano ampiamente, ma l'arbitrio dell'uomo ha velocizzato il processo trasformativo naturale provocando un'accelerazione senza precedenti ed ora ci troviamo a vivere in una situazione molto critica.

Da una parte ci sono gli elementi scatenati (aria, acqua, terra e fuoco) perché la Natura, dietro innumerevoli e reiterate sollecitazioni negative e non rispettose dell'eco-sistema si ribella, e dall'altra c'è l'azione occulta, perpetrata dal "principe di questo mondo" ‒ Satana ‒ finalizzata selvaggiamente ad annientare il pianeta con tutti i suoi abitanti.




È  una esagerazione?  Assolutamente  NO!  È  sufficiente  documentarsi  un  pochino, e  non  attraverso  i  mezzi di comunicazione  di  massa che mentono spudoratamente e  tacciono  perché  asserviti  ai  poteri  forti!

Quegli stessi poteri che, a loro volta, soggiogati e ammaliati dai miraggi dell'oro e della carne (gli strumenti luciferini) si sono venduti al Maligno coadiuvandolo a più non posso per il disfacimento del genere umano.

Tutto è caduto sotto il loro dominio: economia, governi, leggi, farmaci, tecnologia, scienze, scuole, università, arte, musica... ma il "colpo da maestro" Lucifero doveva assestarlo alla Chiesa... all'Istituzione che più aborre perché fondata dal suo acerrimo nemico: il Cristo!

Ed è riuscito ad insinuarvisi (intendiamoci... con il beneplacito di Dio; cfr. QUI), perché da tre anni e mezzo ormai, dopo una scalata di circa 50 anni in seno al Vaticano, ha posizionato sul seggio supremo il suo Falso Profeta: Bergoglio. (All'etichetta omonima tutti gli articoli di chiarimento).

Ora siamo agli atti finali della tragedia umana con l'instaurazione di un'Unica Religione (cfr. QUI) e, a ruota, quella di un Nuovo Ordine Mondiale, tesi entrambi ad asservirci tutti!

Ma il Maligno e i suoi accoliti, i rappresentanti dell'Oligarchia planetaria, hanno fatto i conti senza l'Oste... perché il Vero Padrone di Casa sta per tornare (Ved. QUI) e sono proprio gli accadimenti in corso ad essere forieri di un capovolgimento inaspettato quanto epocale!

Ecco allora che tutto ritrova un senso, tutto corrisponde alle innumerevoli profezie antiche e moderne (cfr. QUI) e nulla è affidato al "caso" perché questo non esiste!




Ed anche le due ultime calamità descritte nell'Esodo, vale a dire le Tenebre che copriranno la Terra (QUI, un'ampia panoramica) e la Morte dei Primogeniti maschi, acquistano una luce nuova agli occhi della Conoscenza interiore sostenuta dallo Spirito.

Esse, non ancora manifestatesi, ricalcheranno i tempi antichi, forse con modalità diverse e plausibili, ma nell'essenza porranno fine alla «Età di Caino» (ved. QUI) che orgogliosamente ha voluto misurarsi con Dio fino ad annientare sé stessa in un bagno di Luce.

Per  gli  uomini  giusti,  finalmente,  sta  per  aprirsi  il  nuovo "Mar Rosso" che li porterà alla tanto agognata "Terra promessa", l'inedita dimensione che tergendo le loro lacrime dopo millenni di sofferenza e di affanno li proietterà, liberi, nella magnificenza  della  vita  che  hanno  sempre desiderato.