giovedì 12 maggio 2016

Sismi e Disastri: Ecco i Segni dello Scudo divino!




Sebirblu, 11 maggio 2016

Sono numerose le insidie e le minacce che oscurano sempre più questi nostri tempi... ma dobbiamo assolutamente prendere atto che il Cielo, nonostante il gelido sarcasmo dei detrattori, manifesta sempre la Sua presenza rassicurante e protettiva a tutti coloro che in Esso confidano.

E dal momento che il 13 maggio 2016 inizia il centenario dell'Apparizione mariana a Fatima in contrapposizione all'ultimo dei 100 anni concessi a Satana (cfr. QUI), pubblico queste straordinarie immagini a conferma che la Luce è più potente di qualsiasi  male.


L'Apparizione di Nostra Signora di Fatima ai tre pastorelli

Sismi e Disastri: Ecco i Segni dello Scudo divino!

Ecuador. Immagini della Vergine rimaste intatte nel completo sfacelo che le circonda dopo il catastrofico terremoto di magnitudo 7.8 dello scorso 16 aprile.




La foto di Maria SS. nella teca è stata scattata presso la scuola Leonie Aviat (crollata del tutto) nel circondario di Manta, una delle zone maggiormente colpite dal sisma.

Si tratta di una fragile urna di vetro con la statuetta di Nostra Signora della Luce rimasta integra dopo la distruzione, mentre tutto ciò che l'attornia è rovina e macerie.

Come ha potuto una raffigurazione della Madonna, talmente delicata, resistere ad un terremoto? È questa la grande domanda che ci si pone.




Anche quest'altra immagine è il simbolo della speranza nel disastro causato dallo stesso sisma ecuadoregno. In questa chiesa vicino all'epicentro, ad Esmeraldas, dove tutte le infrastrutture dell'edificio sono cadute, non si è salvato nulla; è rimasta solo questa parete...




E qui, in quel tragico sabato, nella città collinare di Montecristi, si è ripetuto per la terza volta il medesimo prodigio perché la piccola statua della Vergine, Nostra Madre di Monserrate, da cui prende il nome la basilica, è rimasta miracolosamente indenne dopo il crollo del campanile ed una parte del muro.

Ma in quella circostanza, fatto altrettanto significativo, si è rotta in due l'effige di San Pietro... e non sta forse questo ad indicare, come ulteriore segno, la situazione critica in cui si trova la Chiesa oggi?




Nelle Filippine, il 16 ottobre 2013, un terremoto di magnitudo 7.2 ha colpito in particolare l'isola di Bohol, danneggiando gravemente grandi, solide chiese coloniali di 400 anni, ma questa Madonna dipinta è rimasta illesa incredibilmente.




Nello  stesso  disastro,  sono state preservate  pure  le  statue  della Vergine di Lourdes e quella di Bernadette che, come si vede, si trovano nel bel mezzo di una completa devastazione.




Ma anche quella qui riprodotta, che emblematicamente è rimasta in bilico...




Il fuoco, invece, divampando furioso nella base militare El Goloso di Madrid, ha risparmiato solo una piccola scultura della Vergine Maria e i fiori che le stavano vicini, ma carbonizzando tutto quanto le era intorno.




Nello stesso Stato di New York, precisamente a Queens, si è sviluppato un pauroso incendio che ha distrutto un'ottantina di case. Ma nel quartiere di Breezy Point, fra le macerie di una chiesa e lo sfacelo circostante è rimasta illesa la statua della Madonna della Medaglia miracolosa.




Ed infine, ecco il crocifisso rimasto integro nel catastrofico terremoto di Haiti del 2010, che si trovava all'ingresso di una chiesa andata completamente distrutta.

Conclusione

Or Egli disse ancora alle folle: «Quando voi vedete una nuvola alzarsi da ponente, subito dite: "Viene la pioggia", e così avviene; quando invece soffia lo scirocco, dite: "Farà caldo", e così succede. Ipocriti! Voi sapete discernere l'aspetto del cielo e della terra, ma come mai non discernete questo tempo?» (Lc. 12, 54-56).

Ed io aggiungo: "intelligenti pauca sufficiunt" (agli intelligenti bastano poche parole), motto latino equivalente anche a: "chi ha orecchie per intendere intenda!"


lunedì 9 maggio 2016

A. Socci: Bergoglio contro le radici cristiane UE


La presa di Gerusalemme da parte dei Crociati - Émile Signol - 1847

Sebirblu, 9 maggio 2016

Ecco un magistrale articolo di Antonio Socci che riproduco volentieri nella speranza che un numero sempre maggiore di persone si renda conto della disastrosa situazione nella quale siamo precipitati, favorita dalla miopia (voluta?) e dall'opportunismo più totale di chi dovrebbe invece preservarcene.

Per ulteriori approfondimenti, consiglio di documentarsi QUI, QUI e su Bergoglio QUI, dove troverete una serie di link molto interessanti per conoscere meglio questo papa e le relative profezie che lo riguardano.


Conferimento del Premio Internazionale Carlo Magno 2016 a papa Bergoglio

Francesco contro le radici giudaico-cristiane

L'attribuzione del Premio Carlo Magno a papa Bergoglio induce all'ilarità. Sarebbe come attribuire un Premio San Tommaso d'Aquino a Eugenio Scalfari.

Com'era prevedibile il papa argentino – dopo aver cestinato le "radici cristiane dell'Europa" e i "principi non negoziabili" che sono alla base della civiltà europea – ha proclamato il suo unico "principio non negoziabile": l'immigrazione. E, con essa, l'affondamento dell'Europa.

Del resto – in barba al titolo del premio – la fallimentare Europa tecnocratica e laicista (cioè a guida tedesca e francese) ha, già da tempo, rinnegato Carlo Magno e il Sacro Romano Impero, cioè la cultura cristiana che ha costruito l'Europa dei popoli.

Bergoglio ha invitato a far memoria del passato, ma lui è a digiuno di storia. Infatti ha ripetuto la solita solfa sul dovere di "costruire ponti e abbattere muri", ignorando che l'Europa è nata letteralmente dalla costruzione di solide mura di confine, difese per millenni con la spada.

Muri per difendersi dall'Islam

I Franchi costruirono il primo nucleo del loro regno e del Sacro Romano Impero proprio quando, a Poitiers, nel 732 dC, fecero muro per fermare la prima invasione islamica che dalla Spagna cercava di conquistare l'Europa.

Carlo Martello vinse grazie all'aiuto di Visigoti, Bavari, Alemanni, Sassoni e Gepidi.

Era  il  primo  muro  di  difesa  europea  della  nascente  civiltà  che  stava prendendo forma nei monasteri benedettini, dove si salvavano e si tramandavano i tesori della cultura greca, giudaico-cristiana e latina e si faceva rinascere il lavoro, l'agricoltura e l'economia.

A parte le battaglie di Carlo Magno sui Pirenei, l'Europa, continuamente saccheggiata da scorrerie saracene, si salvò perché negli altri due, colossali, tentativi di invasione musulmana, gli europei fecero ancora muro e vinsero.

A Lepanto nel 1571 grazie alla flotta della Lega Santa promossa da papa Pio V (a quel tempo i papi difendevano la cristianità dall'islamizzazione, mentre quello odierno vuole abbattere le frontiere e favorire l'invasione).


Battaglia di Lepanto del 1571

La terza volta in cui fu scongiurata l'invasione islamica dell'Europa fu nel 1683, sotto le (solide) mura di Vienna.

L'Impero Ottomano aveva già conquistato l'impero romano d'oriente, devastando la millenaria Bisanzio e avanzando, con 140 mila uomini, su per i Balcani fino a Vienna.

Se fossero cadute le sue mura l'Europa sarebbe stata invasa e islamizzata. Ma un esercito cristiano (metà di quello ottomano), guidato dal re polacco Giovanni III Sobiesky e formato da austriaci, polacchi, italiani, franconi, sassoni, svevi e bavaresi, vinse e l'Europa fu salva per la terza volta.

Altrimenti oggi saremmo tutti turchi, come a Bisanzio che è diventata Istanbul. E la Basilica di San Pietro sarebbe una moschea com'è accaduto a Santa Sofia.

A dirla tutta – ma Bergoglio lo ignora – l'Europa è nata, fin dalla sua lontana origine greca, proprio costruendo un muro invalicabile rispetto alla debordante invasione orientale.

Mura contro i Persiani

Infatti l'Europa non esiste da sempre. Mentre tutti gli altri continenti sono entità geografiche definite, essa – che è un'appendice dell'Asia – nasce solo da un'identità culturale.

La sua culla sono state piccole città greche come Mileto dove alcuni, a cominciare da Talete (VII secolo aC), presero a riflettere sull'essere, sul Logos (la ragione) e sull'arché (il principio).

L'ethos del pensiero, della ricerca sulla verità e sull'essere, fu il primo germe dell'uomo europeo che poi sbocciò con Socrate e Aristotele.

Ma il bocciolo rischiò di essere subito travolto dall'oriente asiatico. L'Impero persiano – con la sua oscura cultura dei miti, delle inquietanti cosmogonie e delle opprimenti teocrazie – stava per divorarsi tutto l’occidente.

La scintilla della rivolta antipersiana nel 490 aC brillò proprio a Mileto e prima a Maratona, poi alle Termopili, infine a Salamina, pochi valorosi combattenti greci respinsero l'immane potenza persiana.


Battaglia di Salamina di Wilhelm von Kaulbach - 1868

Grazie a questo muro umano poté fiorire il primo germe d'Europa, poi esaltato da Roma, dalla civiltà giuridica del suo impero mediterraneo e infine abbracciato e reso fecondo dall'annuncio cristiano arrivato, ad Atene e Roma, con gli apostoli Pietro e Paolo che provenivano da Gerusalemme. Questa è l'Europa.

Solo da una città che ha solide mura e chiara identità si possono costruire ponti.

Infatti questa cristianità europea poi portò la speranza cristiana dell'immortalità in tutti i continenti e insieme portò la libertà, la dignità umana e la razionalità. La quale ha partorito la tecnologia, la scienza e il benessere economico.

Il Male

Ma dal rinnegamento di queste radici è nato anche il Male, cioè i totalitarismi che hanno insanguinato l'Europa e il mondo del Novecento.

Sulle loro macerie, però, dal 1945, la pace, la prosperità e l'unità europea sono tornate grazie a statisti cattolici come Schuman, De Gasperi e Adenauer che riportarono i loro popoli alle radici cristiane (tutti e tre hanno la causa di beatificazione in corso o in via di apertura).

Dopo la caduta del Muro di Berlino dell'89 ha invece prevalso una tecnocrazia europea laicista che di nuovo ha spazzato via quelle radici sostituendole con la moneta unica e con politiche devastanti.

I grandi pontefici, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, hanno lanciato l'allarme contro questa deriva nichilista e tecnocratica, una vera "dittatura del relativismo" che rischia di partorire nuovi mostri.

Se l'Europa avesse voluto ritrovare le sue radici e con esse l'energia di rinascere, li avrebbe ascoltati.

Ma non l'ha fatto. Infatti nessun premio Carlo Magno è stato dato a Benedetto XVI, che è stato un vero gigante del pensiero europeo (basterebbe il suo storico discorso di Ratisbona).

L'oligarchia progressista tedesca (a partire dai vescovi teutonici) detestava Ratzinger.


Juncker e Schulz, i sostenitori dell'assegnazione al Papa 

Le Tenebre di Bergoglio

Oggi che l'Europa è allo sbando, in crisi, invecchiata, e che ha reciso le sue radici, viene invasa ed è affossata da una tecnocrazia fallimentare; il Premio è stato giustamente assegnato al simbolo perfetto dello smarrimento spirituale dell'Europa: l'argentino Bergoglio, il paladino dell'invasione, colui che più spinge per l'affondamento dell'antica Europa (sono stati Jean-Claude Juncker e Martin Schulz a motivare questa assegnazione).

E non a caso Bergoglio, nel suo discorso, ha chiesto all'Europa di spalancare le frontiere alla marea migratoria esaltando proprio quel "multiculturalismo" che di solito è una maschera del relativismo, spesso dell'odio anticristiano e soprattutto è la porta spalancata all'islamizzazione.

Infatti Benedetto XVI, nel suo dialogo con Marcello Pera intitolato "Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, islam" dice:

"La multiculturalità, che viene continuamente e con passione incoraggiata e favorita, è talvolta soprattutto abbandono e rinnegamento di ciò che è proprio, fuga dalle cose proprie".

È questa rinuncia alla sua identità e ai suoi valori che ha fatto invecchiare l'Europa e la rende un fragile vaso di coccio oggi nella competizione internazionale.

Ratzinger spiegava:

"C'è qui un odio di sé dell'Occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico; l'Occidente tenta sì, in maniera lodevole, di aprirsi pieno di comprensione a valori esterni, ma non ama più se stesso; della sua storia vede oramai soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro. L'Europa ha bisogno di una nuova – certamente critica e umile – accettazione di se stessa, se vuole davvero sopravvivere".

Benedetto è stato spazzato via. Oggi il cuore stesso d'Europa, Bruxelles, è più islamico che cristiano, l'Europa è "disarmata" come una "terra di nessuno" dove chiunque può sbarcare (come dice il recente rapporto dell'Europol) e, in barba alle dichiarazioni buoniste, l'Ue si arrende addirittura alla Turchia pur di fermare temporaneamente l'invasione.

Miope autolesionismo. Un'Europa in mano a queste assurde tecnocrazie e senza solide radici cristiane non ha alcun futuro.

Antonio Socci

da "Libero", 7 maggio 2016

Post Scriptum

A questa decisa esposizione di Antonio Socci, accomuno pure l'ottimo articolo di Maurizio Blondet QUI, ed un altro più breve di Magdi Allam, che pubblico, il quale, sebbene di provenienza egiziana, esprime molto chiaramente ciò che molti ormai pensano e non hanno il coraggio di dire...






Magdi Cristiano Allam, 10 febbraio 2016

"Per Bergoglio l'Europa è come Sara, la moglie sterile di Abramo, e gli immigrati sono la grazia divina che la renderà fertile."

Cari amici, Papa Francesco per l'ennesima volta pone al centro del suo apostolato l'accoglienza ai clandestini. In un colloquio con il Corriere della Sera arriva a concepirli come il seme miracoloso che consentirà all'Europa di tornare ad essere fertile sul piano demografico.

Addirittura paragonando i clandestini alla grazia divina che in tarda età permise a Sara, la moglie di Abramo, di avere un figlio.

Secondo Papa Francesco, «l'Europa è come Sara», la moglie sterile di Abramo, "che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto" e la speranza è che l'Europa "sorrida di nascosto" agli immigrati.

Il Pontefice valuta positivamente la prospettiva di un'Europa caratterizzata dal meticciato antropologico e culturale, conseguente alla mescolanza degli europei autoctoni con i clandestini:

«L'Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo».

Cari amici, noi non siamo affatto d'accordo sull'eutanasia delle popolazioni europee e il suicidio della civiltà laica e liberale dalle radici ebraiche, cristiane, greche, romane e illuministe della nostra civiltà.

Siamo convinti che si debba promuovere una strategia per la rinascita demografica e civile delle popolazioni europee, mettendo al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità locale, l'economia reale, i valori e le regole.

Riteniamo che i clandestini vadano aiutati affinché possano vivere dignitosamente a casa propria. Ci dispiace Papa Francesco: non siamo d'accordo.

Rimane solo la domanda: perché questo Papa insiste tutti i giorni sull'accoglienza incondizionata  dei  clandestini?