sabato 20 settembre 2014

M. Foa e G. Chiesa: Isis, Obama e Guerra in arrivo.




Sebirblu, 19 settembre 2014

Oggi, gentili Lettori, oltre ad un interessante ed esplicativo articolo di Marcello Foa (penna autorevole del giornalismo italiano) riguardante l'Isis, pericolosissima organizzazione politico-religiosa, vi presento un recentissimo video apparso in rete con gli interventi di Giulietto Chiesa e Massimo Mazzucco.

La situazione attuale è così grave, quanto sottovalutata dalla gran parte degli Europei, tanto da richiamare alla memoria lo scenario creatosi nel lontano 1571 con la battaglia di Lepanto che ha segnato lo scontro tra due civiltà sommamente diverse fra loro.

Siccome penso che la maggior parte di noi, distratta e individualista, non sia debitamente informata, vi propongo di prestare molta attenzione soprattutto a quello che dice Giulietto Chiesa dai minuti 9:06 ai 13:36 e dai 28:36 ai 42:57 del suddetto video, affinché possiate rendervene conto.

Il mio invito esclude ovviamente i sempre presenti negatori preconcetti, o debunker, e tutti coloro che insistono ad oltranza a dare per scontato che i mainstream (in special modo le reti TV) diffondano realmente il Vero per informare la gente.



La Battaglia di Lepanto del 1571

Obama, l'Isis e la vera ragione di questa guerra

Marcello Foa, 12 settembre 2014

Siete sicuri di aver capito cosa sta accadendo in Iraq e perché Obama abbia dichiarato guerra all'Isis? Come sempre c'è la verità formale, quella sotto gli occhi di tutti, e quella sostanziale, che è molto diversa ma permette di cogliere, per chi lo desidera, cosa stia avvenendo davvero.

Come ampiamente dimostrato su questo blog (vedi QUI), l'Isis non esce dal nulla ma è un «mostro» religioso e militare che proprio gli Usa e alcuni alleati strategici come il Qatar e l'Arabia saudita negli ultimi due anni hanno incoraggiato e sostenuto.

Fermi tutti e andiamo in profondità. L'Isis rappresenta l'evoluzione naturale dell'Isil ovvero di una forza estremista irachena su posizioni simili a quelle di Al Qaida che nel corso degli anni Duemila combatteva gli americani in Iraq a forza di attentati.

Erano i nemici di ieri. Poi è venuto il tempo delle rivoluzioni colorate. Pacifiche e facili in Egitto e Tunisia, violenta in Libia. E in Siria, dove la protesta di piazza è stata subito repressa e la «rivoluzione popolare» si è trasformata in una guerra civile. Durissima, spietata e sporca.

Combattuta da chi? Da eroici rivoltosi sunniti siriani? Solo in parte. Soprattutto da guerriglieri provenienti da altri Paesi, motivati dal denaro, dalla disperazione e dall'esaltazione religiosa; una forza composta dalle milizie che avevano combattuto in Iraq e che avevano contribuito a rovesciare Gheddafi, un'accozzaglia di fanatici ultra-religiosi e ammiratori di Al Qaida.

Ovvero quell'estremismo terrorista che l'Occidente in teoria combatte dal 2001. Ma, si sa, le regole della politica internazionale non corrispondono a quelle della morale e le alleanze possono essere molto flessibili. Certi nemici, all'occorrenza, possono diventare amici.

E così è stato. Arabia Saudita e soprattutto Qatar hanno fornito aiuti finanziari, gli americani e verosimilmente i turchi assistenza militare e fornitura d’armi. A posteriori Hillary Clinton si è addirittura rammaricata che l'aiuto fosse stato troppo timido.



Ecco un piccolo esempio di come è organizzato 
l'ISIS, che ormai ha un esercito molto pericoloso. 

E nel frattempo l'America era stata sul punto di attaccare la Siria che era stata accusata da tutti di aver usato armi chimiche contro i ribelli, un attacco a cui si oppose con successo Putin con ottime ragioni: oggi sappiamo che a usare le armi chimiche furono proprio i ribelli che l'Occidente smaniava di soccorrere. Quali ribelli? Quelli dell'Isis.

La guerra civile si è prolungata. Assad non è caduto e nella primavera del 2014 i guerriglieri dell'Isis, ben armati e ben finanziati, hanno cercato nuovi sbocchi.

Hanno girato i cannoni e i blindati ed hanno iniziato a scorazzare verso sud ovest, puntando l'Iraq filo-americano, spingendosi fino alle porte di Baghdad e di Mosul; mentre l'America lasciava fare.

Obama snobbava l'Isis – o più verosimilmente faceva finta – sino a definirla una «squadra giovanile». Della serie: non perdiamo tempo, sono delle giovani teste calde che non ci preoccupano.

Riassumendo: dei ribelli tacitamente sostenuti dagli americani e dai loro alleati attaccavano il governo di Baghdad amico degli stessi americani.

Per lunghe settimane Washington ha lasciato fare, decidendosi tardivamente a sostenere il governo iracheno e decisamente controvoglia, ovvero con pochi raid. Intanto Qatar e sauditi continuavano a finanziare l'Isis.

Nelle ultime settimane l'accelerazione, i media hanno iniziato a occuparsi quotidianamente dell'Isis, diffondendo storie umane agghiaccianti, storie di stupri, violenze, brutalità, fino a quando sono state diffuse le drammatiche immagini della decapitazione dei due giornalisti americani per mano di (supposti) occidentali convertiti all'Islam.



L'espansione dello "Stato Islamico" ISIS, e qui è esclusa la Spagna dove è già arrivato!

E l'Isis è diventato improvvisamente il problema numero uno. L'opinione pubblica occidentale scioccata di fronte a immagini terribili e ad un estremismo religioso che non può trovare giustificazioni, indotta ad invocare una reazione forte contro i fanatici dell'Isis.

La gente comune non segue le sottigliezze geo-strategiche, non conosce gli antefatti, ma reagisce emotivamente ad immagini «che parlano da sole».

E Obama, seguendo uno schema classico dello spin (ritornando cioè ad un concetto già espresso dagli USA dopo l'11/9; ndr), ha risposto all'accorato appello di centinaia di milioni di americani, giustamente preoccupati, annunciando una guerra che sarà naturalmente «lunga», coinvolgendo nello sforzo finanziario proprio quei Paesi, Qatar e sauditi, che fino ad ieri avevano finanziato l'Isis.

Nuovo ribaltamento di fronte: gli ex nemici, diventati amici, tornano ad essere nemici; anzi molto nemici. Gente da annientare.

Risultato: questa zona del mondo, ad oltre 11 anni dalla Guerra Lampo che avrebbe dovuto liberare l'Iraq, non solo non conosce pace ma vede divampare disordine, violenza e morte un po' dappertutto: dalla Libia a Gaza, passando per l'Egitto, la Siria, l'Irak.

E gli americani si trovano «costretti» ancora una volta a portare la liberazione, impiegando, in quello che appare un moto ormai perpetuo, la loro forza militare. La lotta al terrorismo è diventata una guerra perpetua al terrorismo.

E una regione che fino a poco tempo fa era un baluardo di stabilità è diventata il focolaio di crescente instabilità, con conseguenze pesantissime per noi europei, che viviamo non lontano da quelle zone, e per tutti coloro – europei ma anche cinesi e indiani – che del petrolio mediorientale hanno bisogno.

L'America invece di quel petrolio da qui a 6-7 anni non avrà più bisogno, grazie allo shale oil di cui dispone in grande quantità. Capito l'arcano?



Marcello Foa

Ed ecco il video menzionato sopra.




Post Scriptum

Allego pure quest'altro breve video di David Icke perché spiega in termini molto chiari qual è la situazione drammatica venutasi a creare oggi sull'intero Pianeta con l'avanzata dell'Isis.




Relatore: Sebirblu.blogspot.it 

Fonte dell'articolo: blog.ilgiornale.it

lunedì 8 settembre 2014

Perché gli Illuminati svelano la loro Cospirazione




Sebirblu, 7 settembre 2014

Da parecchio tempo ormai possiamo constatare che gli "whistleblowers" o "denunciatori di illeciti" (e per meglio conoscerne il vero significato leggere QUI) si moltiplicano di continuo, contribuendo a completare il grande puzzle dell'allucinante inganno in cui è caduta l'Umanità.

Dai vari Assange, Snowden, Karen Hudes, Fulford, Wilcock e tanti altri, le rivelazioni più o meno autentiche si sono clamorosamente rincorse in tutto il mondo scoprendo sempre più un enorme vaso di Pandora che ci coinvolge e ci presenta un quadro, a dir poco desolante, della situazione planetaria.

A parte il fatto che questo coincide perfettamente con "I Segni dei Tempi" in cui ci troviamo: "Nulla vi è di nascosto che non sarà reso manifesto, né di segreto che non debba essere conosciuto, poiché la Verità verrà annunciata dai tetti" Lc. 12, 2-3, come mai tutti costoro, finora, l'hanno passata liscia?

Anzi, a dire il vero per esempio, la Karen Hudes dopo aver denunciato gli intrighi e le malefatte dei banchieri è stata addirittura reintegrata nella Banca Mondiale in cui lavorava!

Ho letto recentemente l'articolo pubblicato e tradotto dal sito "Iconicon", ed ho avuto un'ulteriore conferma proprio mentre ne traducevo un altro, molto interessante, del famoso giornalista e scrittore Henry Makow che con il suo solito acume ha centrato, per me, la vera ragione di tutto questo svelamento.

Ecco a voi perciò, anche se in alcuni solleverà indubbiamente qualche perplessità, la riflessione di questo intelligente ed ennesimo divulgatore "lasciato tranquillo" affinché tutti quanti ne prendiamo coscienza ed aumentiamo la distanza tra noi e l'Oscurità il prima possibile.




Perché gli Illuminati rivelano la loro cospirazione?

Henry Makow, 22 agosto 2014

Gli  Illuminati  non  mirano  soltanto  ai  vostri  bambini,  alle  vostre  mogli,  ai  vostri beni e alla vostra libertà.  Il  fatto  di  appropriarsi  dei  vostri  diritti  più  elementari non è sufficiente per questi Satanisti. Anelano alla ricompensa ultima. Vogliono impadronirsi della vostra Anima.

Essi ci rivelano la loro cospirazione, perché bramano che diventiamo loro complici. Proprio come i massoni di rango inferiore, gli ebrei, gli americani o gli europei ordinari sono compartecipi attraverso il loro sostegno alla guerra. Pretendono che diventiamo tutti dei demoni.

Danno deliberatamente prova di essere maldestri perché desiderano comprometterci. Non vogliono che possiamo dire: "Mio Dio, noi non ne sapevamo nulla".

Hanno fatto una scommessa con Dio. Intendono attirarci dal lato di Lucifero. Ma devono lasciarci il libero arbitrio, la capacità di fare una scelta.

Questa è la ragione per la quale ci svelano le loro trame. Per esempio i Rockefeller patrocinano la "John Birch Society". Il loro giornale, il "The New American" è sempre una delle migliori sorgenti di informazione riguardo ai progetti dell'Élite.

Questa opposizione controllata presenta anche altre utilità. Permette di circoscrivere la rivolta e di assicurarsi che nessun'altra forma di resistenza venga a svilupparsi.

Ecco perché molti siti come il mio funzionano senza troppe difficoltà e certi altri ricevono pure un sostegno dagli Illuminati. Essi desiderano che ognuno sia al corrente.

Ralph Epperson, l'autore di The Unseen Hand (1985) – La Mano Invisibile – fa delle rivelazioni sul Nuovo Ordine mondiale dagli anni '80. Mi ha confidato di non aver ricevuto mai alcuna forma di coercizione da parte dell'Élite.

È per questo che sono così "poco accorti". Tutti possono vedere che nessun aereo ha urtato il Pentagono, né che si è schiantato a Shanksville in Pennsylvania.

Vogliono comprometterci in modo che accettiamo queste menzogne abbandonando le vittime al loro destino. Così diventiamo moralmente còrrei dei loro crimini.




L'Avvocato del Diavolo

Nel film "L'Avvocato del Diavolo", basato sul romanzo di Andrew Niederman e prodotto da Arnon Milchan e Arnold Kopelson, il Diavolo (Al Pacino) dichiara a Kevin Lomax, l'avvocato ambizioso interpretato da Keanu Reeves:

"Io non faccio che presentare gli eventi, il tuo libero arbitro ne tira le sue proprie fila!"

Egli mostra a Kevin che non può biasimare nessuno al di fuori di se stesso, perché è guidato dal suo forte egoismo e dalla sua venalità.

Kevin ha abbandonato sua moglie nel momento in cui aveva più bisogno di lui, poi ella si è suicidata. Il Diavolo gli ha fatto assolvere molti colpevoli, perché egli "non perde mai".

In seguito il demonio ci presenta il manifesto Luciferino: come l'uomo sia contraddistinto dai suoi appetiti carnali e dalle sue brame (avidità, potere, lussuria), piuttosto che dalla sua Anima e gli ideali spirituali, come la verità, la giustizia e la bellezza.

L'uomo serve Lucifero soddisfacendo queste tentazioni e divenendo complice della sua stessa rovina. Gli Illuminati hanno continuamente difeso l'uomo votato alla soddisfazione delle sue più basse tendenze, chiamandola "liberazione sessuale" e "matrimonio libero".

Questo distrugge la famiglia. La loro psicologia è sempre stata contro ogni forma di "repressione" (ossia di autodisciplina). Una tale concezione che l'uomo sia come Dio e che i suoi desideri siano la misura di tutte le cose, si chiama "umanesimo laico" o "Luciferianismo".

John Milton (il Diavolo nel film) dice: "Perché ti carichi di questi pesi, si può sapere? Dio? È così? Dio? Ebbene, lascia che ti dia un'informazione confidenziale a proposito di Dio. Egli ama guardare. È un guardone giocherellone. Pensaci. Ha dotato l'uomo di istinti...

Ti ha concesso un tale straordinario dono e poi che fa? Per il proprio divertimento cosmico fissa le regole in contraddizione! È lo scherzo degli scherzi. Guarda, ma non toccare... Tocca, ma non gustare... Gusta, ma non inghiottire... Ah ah ah...

E mentre tu saltelli da un piede all'altro, che cosa fa? Se ne sta lì a sbellicarsi dalle matte risate! È un sadico, un moralista! Un padrone assente! Ecco che cos'è! E uno dovrebbe adorarlo? No, mai!"

Kevin Lomax (l'Avvocato) ribatte: "Meglio regnare all'Inferno che servire in Paradiso" non è così?

John Milton: "Perché no? Io sono qui sin dall'inizio dei tempi. Ho sperimentato ogni sensazione di cui l'uomo è stato provvisto. Mi sono occupato di ciò che bramava senza mai giudicarlo. Perché?

Perché non l'ho mai rigettato. Malgrado tutte le sue maledette imperfezioni, sono un fanatico dell'uomo! Sono un umanista... probabilmente l'ultimo degli umanisti. Chi può obbiettivamente negare che il ventesimo secolo sia stato interamente opera mia, Kevin?"

Il Diavolo rivela che è il padre di Kevin e gli domanda di avere un rapporto con la sua graziosa giovane sorellastra in maniera da generare un successore. Piuttosto che cedere a questo invito egli si è dato la morte.

Il semplice fatto di dire "No" sarebbe stato sufficiente. Noi non saremo complici della nostra stessa distruzione. Non venderemo l'Anima al Diavolo.






giovedì 4 settembre 2014

L'Incantevole NDE di Colton (4 anni) in Paradiso.

di Antonio Socci



Il piccolo attore Connor Corum

Sebirblu, 3 settembre 2014

Cari Lettori, vi segnalo un film degno di nota che sarebbe uscito in versione italiana il 10 luglio nei cinema, ma del quale non v'è traccia, e il cui DVD sarà accessibile al pubblico dal 29 ottobre.

Si tratta de "Il Paradiso per davvero" e narra la storia realmente accaduta del piccolo Colton di quattro anni che, nel corso di una difficile operazione, ha sperimentato un'uscita fuori dal corpo (NDE) incontrando Gesú, gli angeli e alcuni parenti scomparsi prima di poterli conoscere.

Il fatto ha attirato l'attenzione del famoso giornalista cattolico Antonio Socci che lo ha annoverato fra i casi descritti nel suo ultimo libro "Tornati dall'Aldilà" in seguito al suo personale coinvolgimento nel coma di sua figlia Caterina "risuscitata" dopo ben 75 minuti di arresto cardiaco.

Egli, al riguardo, ha pubblicato un articolo sul quotidiano Libero, che qui vi riporto, onde mettere in risalto maggiormente l'emblematica vicenda di Colton e tentare così di dare la "sveglia" a molti dormienti che ritengono ancora non esserci vita dopo la morte.



Antonio Socci

La storia del bambino che è stato in braccio a Gesù

Il racconto clamoroso: "Non preoccuparti, mamma, la sorellina sta bene… L'ha adottata Dio"

È il 2003. Il 4 luglio – festa nazionale negli Stati Uniti – una normale famiglia americana che vive nel Nebraska, a Imperial, paesino agricolo che ha appena "duemila anime e neanche un semaforo", sta stipando di bagagli una Ford Expedition blu.

I Burpo partono verso Nord per andare a trovare lo zio Steve, che vive con la famiglia a Sioux Falls, nel South Dakota (hanno appena avuto un bambino e vogliono farlo vedere ai parenti).

L'auto blu imbocca la Highway 61. Alla guida c'è il capofamiglia Todd Burpo, accanto a lui la moglie Sonja e nel sedile posteriore il figlio Colton, di quattro anni, con la sorellina Cassie.

Fanno rifornimento a una stazione di servizio nel paese dove nacque il celebre Buffalo Bill prima di affrontare immense distese di campi di granoturco.

È la prima volta, in quattro mesi, che i Burpo si concedono qualche giorno di ferie dopo la scioccante vicenda che hanno vissuto il 3 marzo di quell'anno.



La Famiglia Burpo alla Prima del film il 10 Aprile 2014 a Plano in Texas. Colton è a destra della foto.

Il piccolo Colton quel giorno aveva cominciato ad avere un forte mal di pancia. Poi il vomito. Stava sempre peggio finché i medici fecero la loro diagnosi: appendice perforata.

Fu operato d'urgenza a Greeley, in Colorado. Durante l'operazione la situazione sembrò precipitare: "Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!".

Il bambino era messo molto male e passò qualche minuto assai critico. Poi però si era ripreso. Per il babbo e la mamma era stata un'esperienza terribile. Lacrime e preghiere in gran quantità come sanno tutti coloro che son passati da questi drammi.

In Cielo

Dunque, quattro mesi dopo, il 4 luglio, la macchina arriva ad un incrocio. Il padre Todd si ricorda che girando a sinistra, a quel semaforo, si arriva al Great Plains Regional Medical Center, il luogo dove avevano vissuto la scioccante esperienza.

Come per esorcizzare un brutto ricordo passato il padre dice scherzosamente al figlio: "Ehi, Colton, se svoltiamo qui possiamo tornare all'ospedale. Che ne dici, ci facciamo un salto?".

Il bambino fa capire che ne fa volentieri a meno. La madre sorridendo gli dice: "Te lo ricordi l’ospedale?".

Risposta pronta di Colton: "Certo, mamma, che me lo ricordo. È dove ho sentito cantare gli angeli". Gli angeli? I genitori si guardano interdetti. Dopo un po' indagano.

Il bimbo racconta con naturalezza i particolari: "Papà, Gesù ha detto agli angeli di cantare per me perché avevo tanta paura. Mi hanno fatto stare meglio".

"Quindi", domanda il padre all'uscita del fast food, "c’era anche Gesù?". Il bimbo fece di sì con la testa "come se stesse confermando la cosa più banale del mondo, tipo una coccinella in cortile. "Sì, c'era Gesù".

"E dov'era di preciso?", domandò ancora il signor Burpo. Il figlio lo guardò dritto negli occhi e rispose: "Mi teneva in braccio".



Greg Olsen

I due genitori allibiti pensano che abbia fatto un sogno nel periodo di incoscienza. Ma poi vacillano quando Colton aggiunge: "Sì. Quando ero con Gesù tu stavi pregando e la mamma era al telefono".

Alla richiesta di capire come fa lui, che in quei minuti era in sala operatoria in stato di incoscienza, a sapere cosa stavano facendo i genitori, il bambino risponde tranquillamente:

"Perché vi vedevo. Sono salito su in alto, fuori dal mio corpo, poi ho guardato giù e ho visto il dottore che mi stava aggiustando. E ho visto te e la mamma. Tu stavi in una stanzetta da solo e pregavi; la mamma era da un'altra parte, stava pregando e parlava al telefono".

Era tutto vero. Così come era vero che la mamma di Colton aveva perduto una figlia durante una gravidanza precedente.

Colton, che era nato dopo, non l'aveva mai saputo, ma quella sorellina lui l'aveva incontrata in cielo e lei gli aveva spiegato tutto. Sconvolgendo i genitori: "Non preoccuparti, mamma. La sorellina sta bene. L'ha adottata Dio". Di lei il ragazzo dice: "non la finiva più di abbracciarmi".

Stupore e Clamore

Comincia così, con la tipica semplicità dei bambini che raccontano cose eccezionali come fossero normali, una storia formidabile che poi il padre ha raccontato in un libro scritto con Lynn Vincent, "Heaven is for Real" (tradotto dalla Rizzoli col titolo "Il Paradiso per davvero").

È da questo libro – che negli Stati Uniti è stato un best-seller – che vengono queste notizie.

All'uscita, nel 2010, conquistò la prima posizione nella top ten del "New York Times" e subito dopo dalla storia di Colton è stato tratto un film che è appena arrivato in Italia (dal 10 luglio), sempre col titolo "Il Paradiso per davvero".




Il film, col marchio Tristar, è diretto da Randall Wallace (lo sceneggiatore di Braveheart) e negli Stati Uniti ha avuto un grande successo.

Può anche essere che da noi sia un flop perché gli americani hanno una sensibilità religiosa molto più profonda di quella europea (il caso americano smentisce il paradigma della sociologia moderna secondo cui la religiosità declinerebbe quanto più aumenta la modernizzazione).

La storia (vera) del piccolo Colton peraltro è una tipica esperienza di pre-morte, cioè un fenomeno che l'editoria e la cinematografia americana in questi anni hanno scoperto e raccontato molto. Anche perché i maggiori istituti di sondaggio Usa hanno scoperto che si tratta di un'esperienza estremamente diffusa.

Un Fenomeno Enorme

Ne ho parlato nel mio ultimo libro, "Tornati dall’Aldilà", perché negli ultimi quindici anni la stessa medicina ha studiato approfonditamente questi fenomeni scoprendo che non sono affatto da considerarsi allucinazioni, ma sono esperienze reali, vissute da persone in stato di morte clinica.

Gli studiosi (io ho citato specialmente i risultati di un'équipe olandese) si sono trovati a dover constatare che la coscienza (anzi una coscienza allargata, più capace di capire) continua a vivere fuori dal corpo anche dopo che le funzioni vitali del corpo e del cervello sono cessate.

È quella che – con linguaggio giornalistico – ho chiamato "la prova scientifica dell'esistenza dell'Anima". Questi stessi studiosi, con le loro analisi scientifiche, concludono che non si possono spiegare queste esperienze se non ricorrendo alla trascendenza.

Mi sono imbattuto personalmente in questo mistero con la vicenda di mia figlia e mi sono reso conto, dopo aver pubblicato il mio libro, che tanto grande è l'interesse popolare, della gente comune, quanto impossibile è in Italia una discussione sui giornali (o in altre sedi) fra intellettuali e studiosi, su questi fenomeni.




C'è letteralmente paura di guardare la realtà. La nostra è la cultura dello struzzo, quello che mette la testa dentro la sabbia per non vedere qualcosa che non vuole vedere.

C'è come una censura sull'Aldilà e – in fondo – sul nostro destino eterno: "Tutto cospira a tacere di noi, un po' come si tace un'onta, forse un po' come si tace una speranza ineffabile" (Rilke).

Ma paradossalmente la censura sull'Aldilà (e specialmente sull'Inferno) c'è anche in un certo mondo cattolico che ha adottato "la sociologia come criterio principale e determinante del pensiero teologico e dell'azione pastorale" (Paolo VI).

Così accade che, paradossalmente, la scienza è arrivata a constatare il soprannaturale  in questi fenomeni,  prima del mondo ecclesiastico e teologico.

Eppure la Vita oltre la vita sarebbe l'unica cosa davvero importante. La sola degna di meditazione. È il grande conforto nel dolore della vita. È stata la grande Meta dei santi.

Forse bisogna aver assaporato proprio il dolore della vita e della morte per capire. Per avere questo sguardo e questa saggezza. Per lasciarsi consolare dalla Realtà di quell'abbraccio di felicità.

Eric Clapton, alla tragica morte del suo bimbo, scrisse una canzone struggente, "Tears in Heaven", dove fra l'altro diceva: "Oltre la porta c'è pace ne sono sicuro. E lo so non ci saranno più lacrime in Paradiso".

Antonio Socci  da "Libero", 13 luglio 2014

Post Scriptum

Se qualcuno fosse interessato ad una bella intervista ad Antonio Socci, QUI il link. È possibile anche vedere la puntata di Sulla Via di Damasco, in parte dedicata a questo tema, insieme allo stesso giornalista in studio: cliccare QUI per vederla (se non visibile, rintracciarla in archivio in data 05/07/2014).