martedì 19 agosto 2014

Visita di Lobsang T. Rampa alla Terra di Agartha




La Sacra Agartha

Mi guardai in giro e fui improvvisamente consapevole del nostro nuovo ambiente. La caverna era estremamente larga, le pareti si allungavano verso l'alto per poi sparire nel buio.

Di fronte a noi c'era un vortice luminoso e nebbioso che s'innalzava verticalmente ma abbastanza largo da farci passare un tram.

Intorno v'era un certo numero di persone che stavano seguendo un sentiero dorato sul pavimento della grotta. Esso portava diritti nel cuore del vortice.

"Lobsang, questa è l'entrata eterica della Sacra Agartha" - disse il Maestro (il Lama Mingyar Dondup, sua Guida; ndr) - "È il passaggio spazio-temporale che collega il mondo più profondo con il nostro.

Il centro del nostro Pianeta è più che un vuoto dentro una sfera. Questo ambiente, di fatto, trascende la realtà fisica ed esiste simultaneamente in differenti dimensioni e realtà.

Una volta entrati nel vortice dimensionale, il nostro campo vibratorio aumenterà così da potersi adattare al più elevato livello di Agartha. Soltanto attraverso questo metodo gli esseri fisici come noi possono accedervi."

"Perché, ci sono pure altre persone qui, Maestro?" - domandai. "Sono qui come noi, Lobsang" - replicò egli. "Siamo stati tutti chiamati ad Agartha per un compito notevole.

È un momento importante per noi poiché un raduno così grande di menti eccelse del Cosmo è un'occasione davvero rara, per la verità."

Entrammo nel sentiero che brillava di raffinata purezza, d'oro regale. Intorno a noi c'erano migliaia, probabilmente milioni di Esseri di ogni forma e dimensione: alcuni umani, altri no.




Sembrava che in questa caverna ci fossero rappresentanti di ogni specie intelligente i quali si dirigevano verso il vortice.

"Costoro sono le Anime più evolute di questo Universo, Lobsang" - disse il Maestro, "Come noi, sono state scelte e toccate dalla Luce divina che è il Creatore di Tutto ciò che è.

Noi siamo i rappresentanti della Consapevolezza ultima dalla quale scaturisce tutta la Vita. È attraverso noi che gli altri impareranno gli scopi e la realtà di se stessi."

Eravamo circondati da una torma di Entità illuminate, giunte tutte insieme per compiere il proprio percorso verso la Luce. Vidi le menti più grandi che mai abbiano calpestato il suolo di questa Terra.

Altri non li riconobbi ma, intuitivamente, sapevo che avrebbero vissuto ed insegnato in tempi futuri. Qui, il tempo non aveva significato. In questo luogo, come in tutte le epoche, siamo uniti come se fossimo Uno solo.

"Noi stiamo ora camminando sul percorso della vita" - disse il Maestro, riferendosi al sentiero dorato sotto i nostri piedi - "Questo è l'itinerario sul quale tutti coloro che vivono nel mondo della materia dovranno un giorno passare quando lasceranno il corpo fisico."

Io avevo un timore reverenziale per le grandi persone che ora camminavano con me. Riconobbi Siddhārtha Gauthama, conosciuto come Buddha e il profeta Zarathushtra, che fondò lo Zoroastrismo.

Vidi Lalleshwari o LAL, dell'India, che sotto la guida di Shrii Siddhanath raggiunse la comprensione di Dio e divenne una delle più celebrate poetesse spirituali; Emanuel Swedenborg, il noto scienziato, filosofo e teologo svedese e la Signora H. P. Blavatsky, fondatrice del movimento teosofico.



Gilbert Williams

Ma c'erano ancora altre grandi Anime del pianeta Terra accanto a me. Giovanna D'Arco, Santa francese ed eroina nazionale; il Conte di Saint Germain, di cui Voltaire disse: "Un uomo che sa tutto e mai morirà"; l'astrologo francese Michel de Nostredame (detto Nostradamus; ndr) ed Eliphas Levi, una guida per la rinascita delle scienze esoteriche nel 1800.

Queste Essenze luminose ed altri numerosissimi Maestri spirituali del passato, presente e futuro erano tutti qui, i migliori del nostro Pianeta. Io mi sentivo onorato e indegno d'essere incluso in questo gruppo.

La grande Porta era adesso di fronte a noi. La sua energia spirituale separava il nostro mondo da quello di Agartha e lo stesso vortice ci guidò collettivamente all'interno.

Viaggiammo oltre il tempo e lo spazio, consapevoli che non soltanto noi ma miriadi Anime ci affiancavano. Eravamo un tutt'UNO .

Neppure il tempo di formulare un singolo pensiero che riemergemmo dall'altra parte del vortice. Non eravamo più nella caverna e il quadro che mi apparve davanti era incredibile, più di quanto la mia mente potesse contenere.

Eravamo emersi sul fianco di una grande montagna. Dalla sua cima scorreva una fiumana di Esseri angelicati i quali, ora, brillavano della Luce divina della Creazione che permeava questa Sacra Terra.

Alla base del monte, c'era un vasto piano gremito di un numero incalcolabile di viaggiatori come noi che con un flusso enorme scendevano dalla vetta per unirsi ai fratelli.

Dal nostro punto di vista, la cosa appariva come se stessimo in piedi nel mezzo di una grande conca di fantastica grandezza. Infatti, al posto dell'orizzonte, la Terra curvava verso l'alto in ogni direzione, per perdersi infine in un cielo blu turchese.

Nel centro del cielo era sospeso un sole di stupefacente bellezza. Era più piccolo e meno luminoso di quello del nostro sistema solare, ma capace tuttavia di emanare una splendida, soffice luce dorata che illuminava l'intero paesaggio con la sua mirabile luminescenza.




La veduta era ricca di bellezza e di vita. In un ambiente quasi tropicale, fiori di ogni genere crescevano ovunque a profusione; il loro profumo sospinto dalla brezza portava quasi un innocente diletto ai miei sensi come nei dolci giorni di gioventù.

Ruscelli d'acqua cristallina fluivano gorgogliando attraverso le foreste ed i prati. L'aria era viva per i suoni degli uccelli e degli insetti il cui canto andava e veniva con l'universale ritmo di tutta la vita.

Da lontano vedevo grandi città meravigliose le cui costruzioni sembravano sfidare la legge di gravità. Le strutture parevano costituite da incantevoli gemme e puri cristalli che scintillavano di luce incredibile, come irradiantisi da sorgente divina.

Finché non parlò, avevo quasi dimenticato il Maestro che era ritto accanto a me, anch'egli sgomento di quanto appariva ai nostri occhi. "Contempla" - disse, la magnificenza della Sacra Agartha. Molti pensano che si trovi al centro del nostro Pianeta.

Però, a dire il vero, essa rappresenta una grande Terra e non una singola città. Qui risiede la Maestosità Infinita. Tutti i poteri della materia, dell'energia e delle dimensioni spazio-temporali conseguiti dalle Creature viventi, originano da tale Fonte cosmica.

In questo luogo esistono molteplici razze di culture e tradizioni diverse. Esse vivono in una dimensione più alta e maggiormente evoluta rispetto alla vita umana di superficie, in simbiosi perfetta con il Pianeta e le sue realtà viventi.

Differenti specie, escluse quelle provenienti dalla Terra, occupano pure il piano inter-dimensionale di Agartha, dove si trovano vaste colonie di extraterrestri provenienti da molti e svariati punti del nostro Universo. Anche questi gruppi sono correlati gli uni agli altri nei distinti livelli vibratori.




La capitale di Agartha è la città eterica di Shamballa, la più elevata espressione di questa civiltà interna dalle vibrazioni più rapide. Qui è concepita e attuata l'idea creativa ed il programma astrale per i mondi in evoluzione.

A Shamballa dimorano Entità straordinarie che vibrano alle più alte frequenze dell'Universo. Sono Esseri liberi, padroni dell'esistenza e modellatori di destini. Vivono insieme in grandi associazioni guidate dagli Anziani.

La Comunità più antica è la custode della Parola. Il Vegliardo di quest'ultima è la Mente direttiva di tutta la vita all'interno e fuori del Pianeta. Vibrando a livelli superiori, sono completamente liberi dal sistema temporale.

Attraversando i piani del tempo, essi sono sottoposti ai suoi effetti solo se ne rimangono influenzati, mentre le loro Essenze restano immutate nella propria natura immortale. Vestono abiti leggeri e sontuosi, incomparabili per bellezza ed arte, impreziositi con oro ed arabeschi multicolori.

Sono di statura più alta della media umana con forti e fondamentali caratteristiche che potrebbero essere equiparate ai popoli della Polinesia.

Incresciosamente, non eravamo abbastanza puri per visitare Shamballa. Sebbene in grado di trascendere lo stato vibrazionale della superficie del nostro mondo per entrare in Agartha, eravamo molto lontani dalla purezza animica di coloro che dimoravano nella mitica città.

Ma la nostra ragione per essere qui non era per spirito d'avventura. Avevamo un'altra meta, un obbiettivo che presto sarebbe stato rivelato a tutti.

Ci unimmo alla moltitudine di Esseri illuminati che si erano riuniti sulla grande pianura ai piedi della Porta dimensionale. Sopra di noi, su nel cielo, si era innalzato un gran vascello di forma sferica che fluttuava e sussultava nella brezza come gli aquiloni di Lhasa.



Gilbert Williams

"Osserva il cielo" - indicò il Maestro, "Quelle sono astronavi viventi (Vedere QUI, QUI e QUI; ndt) costruite dal puro pensiero ed abili a viaggiare ovunque in questo Universo."

L'aria vibrava di commozione al suono di miliardi di voci che s'innalzavano al di là del paesaggio. Tutti quelli che erano qui sapevano di questa fugace occasione nella storia del presente Universo e si sentivano onorati ed umili nella loro modestia di far parte di tutto questo.

"Incredibile, siamo così tanti?" - dissi ad alta voce, "Il mondo può a malapena contenerci tutti." Il Maestro scoppiò in una risata di così grande gioia e diletto come mai gli avevo sentito fare nel mondo di superficie.

"Guarda attorno a noi, Lobsang" - disse allargando le braccia, "Esseri da innumerevoli mondi e di qualsiasi era sono convenuti insieme, in quest'unico punto, nell'infinito tempo e spazio. Un miracolo che difficilmente avrei immaginato possibile, eppure siamo tutti qui.

Ma tu non dovresti preoccuparti di Agartha, traboccante di Entità illuminate, poiché questo luogo risiede nel mezzo dell'esistenza del piano materiale e del piano astrale. Esso non è soltanto situato al centro del nostro Pianeta, ma anche in quello di altri milioni di corpi celesti.

Agartha è il cuore di ogni Creatura consapevole dell'intero Universo."

Post Scriptum

Lo splendido seguito di questo paragrafo, tratto dal libro di Lobsang T. Rampa "La mia visita alla terra di Agartha" lo potrete leggere QUI, "Un Messaggio per tutta l'Umanità".

Per approfondire invece la conoscenza della vera identità di Lobsang Rampa leggere QUI.

Suggerisco inoltre a tutti voi, gentili Lettori, per una maggiore conoscenza sulla realtà della Terra cava, se mai l'avete letta, di documentarvi sull'incredibile esperienza dell'Ammiraglio Richard E. Byrd che ne è stato testimone oculare. Il link QUI.


Non solo, ma sullo stesso affascinante argomento ne ho parlato QUI, QUI QUI, ed anche QUI con un interessantissimo articolo che, sebbene corposo, vale la pena di leggere, se non altro per l'accurata traduzione che è già stata apprezzata da tanti e i quali vivamente ringrazio.

Relazione, adattamento e cura di Sebirblu.blogspot.it

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